ANCONA – Le parole, gli occhi pieni di vita e la musica di Ezio Bosso hanno incantato il pubblico dell’Aula Magna Guido Bossi dell’Università Politecnica delle Marche. Dopo i sold out a Montegranaro e Pesaro, ieri sera, mercoledì 14, il capoluogo ha ospitato il pianista, compositore e direttore d’orchestra di fama mondiale, acclamato in tutto il mondo per la sua originalità interpretativa e per l’entusiasmo trasmesso nelle sue performance, che si è unito all’Orchestra Filarmonica Marchigiana per una serata di musica e di emozioni indimenticabili.
Standing ovation e molte lacrime hanno accolto le parole e la musica del direttore d’orchestra che, con la sua inconfondibile mimica facciale e la sua lunga bacchetta, ha trasmesso al pubblico la grinta, l’energia e la sua passione per la musica. Ogni suo concerto è un manifesto d’amore per la cultura musicale e anche ieri sera il compositore ha incantato il pubblico per più di due ore. «La musica è l’unica forma d’arte che è nata per trascrivere se stessa», ha detto il pianista e la prima parte del programma del concerto l’ha dedicata proprio alla musica che trascrive se stessa, ovvero a delle trascrizioni di Bach e a dei brani del Maestro Bosso, tra cui In Her Name, Sea Rain per pianoforte ed archi, Split, Postards From Far Away e Rain, In Your Black Eyes, per pianoforte ed archi.
Nella seconda parte del concerto, organizzato dall’Univpm con l’Amat, Ezio Bosso in veste di direttore d’orchestra, ha diretto invece la Sinfonia n.7 in la maggiore, opera 92 di Beethoven. Un’esibizione emozionante in una serata che ha percorso il suono fra passato e attualità, tradizione e innovazione, filtrandolo attraverso la forte, coinvolgente personalità del grande artista italiano. Al termine Bosso ha alzato la bacchetta al cielo e ha ringraziato tutti, mentre il pubblico, alzatosi nuovamente in piedi, lo ha salutato con ben cinque minuti di applausi.
Una serata indimenticabile per tutti i presenti e gli universitari, rapiti dalla bravura, dall’energia e dal talento di Bosso, direttore stabile residente della Fondazione del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, direttore stabile e artistico della Stradivari Festival Chamber Orchestra, Sony Classical International Artist dal 2016, che a febbraio 2018 è stato nominato Steinway Artist. Un onore ascoltare il compositore che ha ricominciato una più intensa attività concertistica solo dalla seconda metà del 2015 e che nel 2016 ha portato oltre 100mila spettatori nei migliori teatri con il suo recital per solo pianoforte, ritenuto ormai la tournée di musica classica più importante della storia italiana. Considerato uno dei musicisti tra i più interessanti e versatili del panorama italiano, è oggi reduce da una lunga serie di trionfi alla testa di alcune delle migliori orchestre italiane e internazionali nella riconquistata veste di direttore d’orchestra, dopo alcuni anni di forzata pausa.