ANCONA – L’escalation di casi positivi nelle Marche in vista della ripresa delle lezioni accende la polemica politica. Ad andare all’attacco della Regione entrando a gamba tesa sullo screening Covid degli studenti che, da stamattina, sta coinvolgendo gratuitamente gli studenti marchigiani delle elementari e medie che hanno sintomi o hanno avuto un contatto con un positivo, è il gruppo Assembleare del Pd guidato da Maurizio Mangialardi. «Sembrava difficile replicare il disastro dello scorso anno – affermano i dem – , ma alla fine la giunta regionale è riuscita a fare anche peggio per il ritorno in classe di studenti, insegnanti e personale scolastico. E senza neppure più l’alibi dell’emergenza, visto che la recrudescenza dei contagi da Covid-19 che stiamo vivendo in questi giorni era stata ampiamente prevista da settimane».
Gli esponenti del Pd si dicono sorpresi di come «il presidente e i suoi assessori continuino a restare muti di fronte alla necessità di promuovere la campagna vaccinale, compresa quella pediatrica. È evidente, infatti, che se l’obbligo vaccinale previsto per il corpo docente e per l’intero comparto scuola è giusto e opportuno, tanto che andrebbe esteso a tutti i settori professionali, destano invece forti preoccupazioni le percentuali dei cittadini non vaccinati, giovani e non, che giocoforza rischiano di produrre proprio nelle scuole gli effetti negativi più rilevanti».
Inoltre fanno notare che «i dati sulle classi in quarantena, che prima di Natale hanno toccato allarmanti punte del 40%» e che nonostante i numeri «non sembrano scuotere il pericoloso immobilismo del presidente Acquaroli e dei suoi assessori. Anzi, alla mancanza di azioni analoghe a quelle adottate in altre Regioni italiane, dove quanto meno si sta tentando di rispondere in anticipo ai problemi provocati dal Covid, nelle Marche non si è ancora riusciti ad attivare neppure un chiaro e reale screening su tutta la popolazione scolastica, dall’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, con l’obiettivo di rendere il rientro più sicuro. Al contrario, si è dato vita a uno stucchevole balletto su quali studenti coinvolgere, creando confusione tra i genitori e arrivando perfino alla grottesca decisione di escludere coloro che frequentano le scuole superiori, ovvero quelli più esposti al rischio del contagio».
I dem definiscono «paradossale la decisione di chiamare a fare il tampone nel giorno dell’Epifania gli studenti sintomatici, mettendo così in pericolo il personale sanitario. Tanta incapacità e inadeguatezza da parte della giunta regionale, oltre a vanificare l’impegno di dirigenti scolastici e insegnanti volto ad arginare la pandemia con protocolli e regolamenti ad hoc, rischia di provocare la chiusura delle scuole, facendo pagare agli studenti marchigiani un prezzo altissimo in termini didattici e sociali, e anche agli operatori sanitari che, quotidianamente, si adoperano per tutelare la salute e la vita dei cittadini».
«La Regione e le prefetture delle nostre province – concludono i consiglieri del Pd – devono attivarsi con gli enti locali e le scuole per garantire il rientro in totale sicurezza. Auspichiamo che gli assessori regionali competenti all’Istruzione, alla Sanità e ai Trasporti, convochino subito i tavoli di coordinamento insieme con l’Ufficio scolastico regionale per affrontare le problematiche ancora irrisolte, riguardanti in particolar modo il lavoro dei Sisp e la rete dei trasporti. Infatti, a cosa serve che le scuole scaglionino gli ingressi e le uscite dei ragazzi, differenzino orari e moduli organizzativi, vigilino sul corretto uso delle mascherine, se poi non si evitano gli assembramenti sui mezzi di trasporto perché non ci sono treni e corse a sufficienza? Il Covid non è una questione politica, lo sono invece la competenza, l’efficacia, la coerenza, la trasparenza e la serietà delle scelte e delle strategie di chi governa la Regione. Tutte qualità ciò che mancano alla giunta regionale».