ANCONA – «Non è chiaro ancora in Italia, non solo ad Ancona, quale posizione adotterà il Ministero in merito alle affermazioni del Sottosegretario Baretta. Finché non avremo chiarimenti, non adotteremo provvedimenti, ma i nostri concittadini devono essere certi che non appena il Governo darà direttive chiare su come deve essere calcolata la Tari, noi lo faremo d’ufficio». Così il sindaco Valeria Mancinelli che oggi ha convocato una conferenza stampa, per mettere il punto sul caos Tari che ha coinvolto il comune di Ancona, insieme ad altri comuni italiani.
«Non c’è bisogno di presentare ricorsi adesso – ha detto il Sindaco – né di precipitarsi ad Ancona Entrate. Nel momento in cui saranno chiari i criteri da adottare li applicheremo d’ufficio a tutti, anche a chi non ce lo chiederà. Quando avremo una posizione chiara dal Ministero interverremo e apriremo uno sportello straordinario ad Ancona Entrate sia fisico che on line affinché i cittadini possano avere tutti i chiarimenti e le informazioni».
Il Sindaco ha spiegato che «quello che un Comune riscuote dall’insieme di tutti i cittadini che pagano la Tari è pari al costo sostenuto per il servizio. E ciò è quello che è avvenuto. Il Comune non ha incassato un euro in più rispetto a quanto doveva riscuotere. L’Amministrazione ha applicato il regolamento, approvato dal consiglio comunale e dal Ministero. Ci sembrava equo che chi aveva delle pertinenze pagasse qualcosa in più rispetto a chi non le aveva. Diamo i numeri concreti: su circa 40mila utenze che noi abbiamo nel Comune di Ancona, applicando il criterio Baretta, circa 16mila utenze avrebbero pagato o pagherebbero qualcosa di meno, ma le altre 24 mila avrebbero pagato qualcosa in più perché il costo del servizio va coperto nella sua interezza e ripartito tra chi ne usufruisce, un po’ come il principio dei costi delle parti comuni di un condominio. Il di più o il di meno che verrebbe pagato oscilla tra i 15 e i 30 euro all’anno a famiglia».
La Mancinelli è così passata agli esempi concreti. «Una famiglia di due persone in un appartamento di 70 metri quadrati con una pertinenza avrebbe pagato 29 euro in più rispetto a quello che pagherebbe con il criterio Baretta; la stessa famiglia con lo stesso appartamento senza la pertinenza, sempre applicando il criterio Baretta, per quell’effetto compensativo dovrebbe invece pagare 16 euro in più. Quindi ci saranno un gruppo di famiglie che pagheranno 29 euro all’anno in meno, e un altro gruppo di famiglie più consistente, quasi il doppio, che dovrebbero pagare 16 euro in più». Mentre l’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, si sta muovendo parallelamente ai singoli Comuni per ottenere linee guida chiare e omogenee dal Governo, il sindaco invita tutti i cittadini a pagare entro il 16 novembre la seconda rata a saldo della Tari. «I cittadini devono pagare – dichiara – altrimenti commetterebbero un’illegittimità, passando paradossalmente dalla parte del torto. Consiglio a tutti di pagare, se poi cambierà il regolamento saranno rimborsati».
Sulla vicenda, oltre ai consiglieri di opposizione e Federconsumatori, interviene anche la Cna, per cui la «Tari è una tassa sempre nella bufera, ma il tema vero è la riduzione del costo della raccolta». Secondo le stime della Cna, il costo generale del ciclo dei rifiuti nella provincia di Ancona è di circa 60 milioni euro/anno: il 70% assorbito dall’attività di raccolta e trasporto (di cui il costo del personale ammonta a circa 30 milioni) ed il restante 30% dal trattamento.
«Occorrerebbe pertanto agire a monte del problema – dichiara Marzio Sorrentino, responsabile sindacale Cna Territoriale Ancona – e ridurre i costi del servizio per poter giungere ad una diminuzione della tassa. Da anni diciamo che l’unica strada percorribile è quella del recupero e riciclo, ma bisogna accelerare i tempi sulla riorganizzazione del servizio, di cui si parla da tempo, e concentrarsi quindi sulla semplificazione e sulla razionalizzazione. Le amministrazioni locali devono pertanto procedere speditamente verso la costituzione di una sola società pubblica che gestisca l’intero ciclo dei rifiuti provinciale per guadagnare in efficienza e ridurre i costi. Stimiamo che possa essere così risparmiata una parte importante, da subito, sui costi generali che ammontano a circa 6 milioni e mezzo di euro all’anno».
Anche per il sindaco Valeria Mancinelli, «per contenere la Tari, bisogna contenere il costo effettivo del servizio. È dunque necessario avere un unico gestore almeno su ambito provinciale, come prescrive la legge dal 2006, per poter avere un’organizzazione razionale del servizio, con costi più contenuti a fronte di una qualità garantita. Il percorso della costruzione del gestore unico del servizio è la vera unica azione che possiamo concretamente mettere in atto. Questo percorso è iniziato perché l’assemblea Ata dei Comuni della provincia di Ancona ha deliberato a luglio la costituzione dell’azienda unica, ma contro questa delibera, al momento, ci sono due ricorsi al Tar pendenti da parte di Rieco e Marche Multiservizi (società del gruppo Hera). Il percorso è comunque stato avviato con atti formali e siamo impegnati come Comune ad andare avanti perché è l’unica strada per ottenere un contenimento dei costi».