ANCONA – Erano probabilmente a caccia dei 2mila euro raccolti dagli studenti in favore di Lorenzo Farinelli, i ladri che nella notte tra sabato e domenica hanno fatto irruzione nella sede di via Marini 35 dell’istituto d’istruzione superiore Savoia Benincasa. Si tratta del secondo tentativo in appena due settimane. Un’episodio che ha lasciato la comunità scolastica sgomenta e molto dispiaciuta, come spiega la dirigente dell’istituto Alessandra Rucci: «È ben nota la fatica delle scuole nell’acquistare i beni necessari agli studenti, e il fatto che si tenti di rubare in questo ambiente è una cosa vergognosa. Sono dei ladri di futuro».
I malviventi questa volta hanno prima scassinato un blindato presente negli uffici della segreteria e poi non trovandovi denaro si sono diretti verso il bar, mentre non hanno tentato di sottrarre computer e tablet presenti nella scuola.
Un fatto che, come spiega la dirigente, lascia aperta l’ipotesi che i ladri fossero proprio a caccia della somma raccolta dai ragazzi a favore di Lorenzo Farinelli per contribuire ai costi della terapia CAR-T oltreoceano.
La notizia infatti era già circolata sulla stampa, ma fortunatamente il denaro non è stato lasciato nella scuola.
Una somma alla quale la dirigente dell’istituto tiene tantissimo sia perché si tratta dei «risparmi donati dagli studenti», docenti e genitori hanno effettuato donazioni direttamente sulla piattaforma, sia perché Lorenzo aveva frequentato proprio quell’istituto e la dirigente era stata sua insegnante di italiano.
Oltre un migliaio gli studenti che hanno aderito alla accolta e che sono in procinto di realizzare un videomessaggio da inviare a Lorenzo per rivolgergli il loro «in bocca al lupo» come spiega la dirigente.
La scuola intanto ha sporto denuncia alla Polizia e sta valutando la possibilità di installare telecamere per la video sorveglianza della struttura in via Marini 35 oltre a prevedere una vigilanza privata notturna. Nel frattempo provvederà al completamento delle dotazioni degli impianti di allarme che erano stati installati nell’altro plesso.
La dirigente rinnova l’appello alla Provincia affinché preveda un pattugliamento della zona e auspica «che possa contribuire alle spese degli impianti di allarme».
«La sede scolastica rimane isolata e al buio e in una strada chiusa, uno scotto che purtroppo paghiamo», lamenta la dirigente e questo predispone la struttura ai raid. La Rucci è preoccupata anche del fatto che il giorno successivo alla visita dei ladri non sono state trovate forzature, un fatto che getta un’ombra su un «eventuale malintenzionato esterno all’ambiente scolastico che possa aver trovato un gancio all’interno dell’istituto che potrebbe aver lasciato una porta aperta» come ipotizza la dirigente.
Nei confronti di Lorenzo, la dirigente ci tiene ad inviare un messaggio positivo: «Sono molto speranzosa sul fatto che possa intraprendere questa terapia e che possa farlo nel più breve tempo possibile. Sono convinta – conclude che la sua determinazione e la sua voglia di vivere lo aiuteranno moltissimo. Esserci risentiti con gli altri ex studenti ed esserci stretti attorno al loro compagno mi riempie il cuore di speranza e di positività perché mi fa vedere chiaramente quanto si riesce ad essere bravi unendo le forze. Lorenzo merita di vivere e di adempiere alle promesse che ha fatto».