ANCONA – Prima un cellulare preso di forza ad un minorenne e poi una collana d’oro del valore di 6mila euro, strappata dal collo di una donna. Tutti episodi avvenuti in pieno centro. Rischia il processo per rapina il terrore dei giovani, B. B. , 23 anni, originario del Kosovo.
Il giovane sarebbe responsabile di due episodi avvenuti ad un anno di distanza, l’uno dall’altro. Già in passato era finito nei guai per essere stato identificato come il rapinatore seriale, insieme al fratello, per furti analoghi e su di lui era stato emesso un ordine di carcerazione. Poi, per un vizio di notifiche, era tornato libero.
Ora gli viene contestata la rapina di un telefonino ad un minorenne, commessa il 25 marzo 2014, in piazza Roma, vicino alla fermata del bus.
«Dammi il cellulare – avrebbe intimato al ragazzino – sennò ti meno». Il secondo episodio risale al 2 giugno 2015, quasi un anno dopo, ai danni di una donna che sarebbe stata rapinata della collana che aveva addosso, tra corso Mazzini e corso Garibaldi, vicino alla Bontà delle Marche. Il kosovaro l’avrebbe strattonata perché la vittima aveva fatto resistenza. La donna era caduta a terra ed era rimasta senza la collana del valore di 6mila euro.
Oggi l’udienza davanti al gup, al tribunale dorico, è stata rinviata al 4 giugno 2018. Il kosovaro è difeso dall’avvocato Pietro De Gaetani.