Ancona-Osimo

«Ti brucio casa»: stalker denunciato dalla Polizia. Fine dell’incubo per una donna

L’uomo ha minacciato la vittima anche con una pistola: mentre lo stava aiutando ad organizzare un viaggio di lavoro, le ha mostrato una Beretta.

Pistola, cartucce, tesserino di riconoscimento e placca da investigatore privato (Foto: Polizia di Stato)

ANCONA- È finito l’incubo di una donna, vittima del suo aguzzino da almeno due anni. Minacce di morte, violenze, atti persecutori continuati e aggravati: l’anconetana viveva nel terrore. “Prendo una latta di benzina e ti brucio casa” “Fatti il segno della croce…”  “Ce l’hai il loculo? Te lo dico io, ci vai diretta se vai dalla Polizia”. Sono questi alcuni dei messaggi inquietanti che l’indagato inviava alla povera vittima, addirittura minacciata con una pistola. L’uomo infatti, mentre la donna lo stava aiutando ad organizzare un viaggio di lavoro, le ha mostrato una Beretta. L’articolata e delicata attività d’indagine condotta dalla Polizia di Stato coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, ha portato alla denuncia per stalking e minacce gravi di un 55enne italiano con numerosi precedenti alle spalle. Nel corso delle indagini i poliziotti della Squadra Mobile hanno rinvenuto in casa del persecutore una pistola semiautomatica mod. 75 che solo dopo essere stata attentamente visionata da un esperto, è risultata essere una scacciacani priva del previsto tappo rosso. All’interno dell’appartamento sono state trovate anche 25 cartucce, uno pseudo tesserino di riconoscimento e una placca da investigatore privato di dubbia provenienza in quanto l’indagato non aveva alcun titolo per praticare la professione.

Nella stessa circostanza gli investigatori della Squadra Mobile hanno notificato all’uomo, l’uomo l’avviso di Garanzia e di conclusione delle indagini preliminari. Gli episodi di violenza hanno avuto inizio solo dopo qualche mese di frequentazione. L’uomo ha iniziato a denigrare la donna e ad assumere un comportamento impositivo e invadente nei suoi confronti. Ne sono scaturiti feroci litigi, spesso sfociati in violenza fisica tanto che la donna in più occasioni è dovuta ricorrere a cure mediche. I continui messaggi audio e di testo dal tono minaccioso e molesto, numerosissime telefonate anche in orari notturni e gli insulti perfino attraverso i social, hanno trasformato la vita della donna in un vero e proprio inferno dal quale non sapeva più come uscire. Alla fine però, si è fatta forza e ha chiesto aiuto alla Polizia.

In più occasioni ha ringraziato i poliziotti per averla assistita e sostenuta nei momenti di sconforto. La donna ha anche inviato una lettera alla Polizia: “Cari poliziotti, con rispetto e riconoscenza totale, i quali chiamo sin dal primo giorno “I MIEI ANGELI”, come vi ho sempre detto sin dal primo giorno…  Grazie, grazie, grazie, non smetterò mai di dirlo, per quello che avete fatto con professionalità ed umanità per quello che farete per me e per altre donne nella mia situazione! … Voi ci date la forza, voi mi date la forza per resistere, per non mollare. A me e a tutte le altre che come me vogliono lottare insieme a voi!”.