ANCONA – Ancona Provincia Civica, 60100 e altre liste civiche, stanno lavorando in vista delle prossime elezioni amministrative per creare un raggruppamento di movimenti civici aperto a tutti quei soggetti politici, anche di centro destra e di sinistra, che vogliono essere l‘alternativa al governo del Pd e della Mancinelli. L’intervista al consigliere comunale di 60100, Stefano Tombolini.
Tombolini, a quale progetto state lavorando in vista delle elezioni comunali del 2018?
«Stiamo lavorando con altri soggetti civici per costruire un polo trasversale. Vogliamo realizzare un turn over, un cambio di governo. Insomma il nostro obiettivo è costruire un insieme di movimenti civici per rendere efficiente la civitas. Per essere un’alternativa alla Mancinelli e a quello che c’è stato per tanto tempo ci apriamo ai partiti, sia di centrodestra che di sinistra, nonché a quella parte di centrosinistra che non ha voce, che oggi siede sui banchi della maggioranza ma che in realtà è in opposizione».
Pensa che sarà possibile riuscire a costruire un raggruppamento di soggetti politici con idee così diverse tra loro?
«È necessario che si spacchettino le aggregazioni per costruire un’alternativa alla Mancinelli e prendere finalmente in gestione la città. Dobbiamo fare tutti un passo indietro per farne uno in avanti tutti insieme. Il progetto è: tutti insieme contro qualcosa che non funziona. Sono convinto che questo sia l’unico progetto che abbia senso per la città e che rappresenti l’alternativa. Per il resto sono esperienze già viste. La fase di confronto è già iniziata, ovviamente non con il Pd e il Movimento 5 Stelle che corre da solo. La città è fossilizzata peggio del 2013, i passi avanti sono stati fatti solo a chiacchiere. Questo è il momento giusto per dare un colpo d’ala e far prendere il volo ad Ancona. Le liste civiche nelle elezioni del 2013, considerate separatamente dalle forze politiche appoggiate, hanno preso 17mila voti contro i 16mila della Mancinelli. Il centrodestra ha preso 6mila voti, poi ci sono quelli della sinistra. Le civiche sono la prima forza della città ed è da lì che vogliamo partire. Credo che chiameremo il nostro raggruppamento: “Costruiamo l’alternativa”».
Per il candidato sindaco avete già in mente qualcuno? «Dobbiamo prima capire chi confluirà nel progetto. Di sicuro dovrà avere conoscenza di come funziona la macchina amministrativa. A meno che non ci sia convergenza sul nome, per scegliere il candidato sindaco del raggruppamento immaginiamo anche un percorso di primarie affinché la selezione dei candidati avvenga attraverso la partecipazione dei cittadini».
Quali cambiamenti volete apportare rispetto a quanto fatto dalla Mancinelli?
«La città ha bisogno di rendere la macchina comunale efficiente. Questo è un punto che la Mancinelli non ha realizzato così come non ha reso efficiente la raccolta dei rifiuti. Non vengono garantiti i servizi base ai cittadini: il decoro e la vivibilità. Non sono stati più rilevati i valori dell’inquinamento, delle polveri sottili e del traffico. Bisogna pensare al centro e quindi sistemare la spina dei corsi e il viale, allargando poi a periferie e alla seconda Ancona. Altri temi fondamentali sono il verde e i parchi urbani. Prima la città va consolidata poi si può pensare ai grandi progetti, quelli che sono al palo da 5 anni. Al centro del nostro programma ci saranno: lavoro, integrazione e sicurezza. E poi la cultura. Intendiamo cultura e attenzione ai giovani come capacità di produrre e in questo senso va riaperto il Pergolesi. Ancona deve diventare un propulsore di cultura e non un consumatore».
Quali punti non potranno mancare nel programma elettorale?
«A noi stanno molto a cuore le frazioni dimenticate e vogliamo riportare il commercio in centro. Chi fa un giro in Ancona vede una città che soffre a cominciare dal patrimonio edilizio dismesso. È importante aumentare la popolazione della città, attirare i cittadini e le imprese per avere investimenti. In 5 anni l’amministrazione non ha fatto investimenti significativi se non quelli fatti assumendo mutui per 120 milioni di euro».