ANCONA- Un talento di casa nostra. Così viene presentato Tommaso Bartoloni, attaccante classe ’98 in forza al Marina, società d’Eccellenza. Tommaso è l’unico giocatore di questa categoria ad aver preso parte alla prestigiosa Coppa Carnevale, meglio noto come Torneo Internazionale di Viareggio, riservato alle primavere di tutte le migliori squadre d’Italia e non solo.
Lo ha fatto indossando la casacca dell’Ancona, squadra della sua città, per cui magari un giorno sogna di indossarne i colori in prima squadra e di esultare sotto la Curva Nord per un goal segnato.
Intanto lo abbiamo intervistato in esclusiva per Centropagina.it per conoscere i tratti di questo ragazzo dentro il rettangolo di gioco e fuori, scoprendone sogni e passioni in tutta la spontaneità dei suoi diciotto anni.
Ciao Tommaso e grazie di essere con noi
«Grazie a voi per questa intervista».
Dall’Eccellenza con il Marina al Torneo di Viareggio. Quali sono state le emozioni nel partecipare ad una manifestazione così prestigiosa?
«È stato molto bello partecipare ad un torneo così prestigioso, sinceramente nelle prime due partite ho sentito anche un po’ di tensione perchè non è facile affrontare partite così importanti di fronte a tanta gente e molti osservatori delle società professionistiche più importanti d’Italia, però è stata una bella esperienza e mi sento fortunato ad avere avuto l’opportunità di partecipare».
Che giocatore è Tommaso Bartoloni?
«Negli anni ho giocato in molti ruoli, da ala sia a destra che sinistra, al giocare come trequartista o prima punta, diciamo che sono un giocatore abbastanza versatile, però il ruolo di prima punta è quello che preferisco».
Come giudichi fino ad ora la stagione con il Marina?
«Sotto l’aspetto personale, credo che fino ad ora sia andata abbastanza bene anche se non ho giocato molto, soprattutto nella prima parte della stagione per un infortunio muscolare. Siamo molto uniti nello spogliatoio, forse la nostra forza più grande è lo spogliatoio, dove il giocatore più esperto aiuta sempre il giovane e lo motiva, mentre in altre squadre magari il giovane viene preso un po’ di mira. Siamo una squadra forte, e sono sicuro che daremo tutto quello che abbiamo già da sabato per centrare la salvezza senza passare per i playout».
Quali sono i tuoi sogni e le ambizioni per il futuro?
«Il mio sogno è di giocare ai massimi livelli, magari in serie A, ma bisogna lavorare duro e condurre una vita sana senza strafare, i grandi obiettivi si raggiungono solamente con tanto sudore e sacrificio, e le cose non te le regala nessuno, bisogna guadagnarsele».
Nel corso della tua crescita hai conosciuto diverse realtà professionistiche. Come si lavora in Italia con i giovani? In che cosa bisogna ancora migliorare?
«Ho passato annate fantastiche in molti settori giovanili, dal Fano a L’Aquila passando per Ancona e Maceratese e una piccola parentesi a Parma prima che la società fallisse..nelle società in cui sono stato si lavora molto bene sui giovani, anche se poi magari in prima squadra non ci si arriva perchè vengono presi giocatori in prestito da società di A e B, e i giovani che hanno dato tutto per raggiungere il loro obiettivo vengono girati in prestito, sicuramente questo è un punto che bisognerebbe migliorare perchè molti giovani, anche bravi, si scoraggiano e lasciano il calcio».
Come si svolge la giornata tipo di un giovane calciatore?
«la mia giornata è sempre la stessa, la mattina scuola e il pomeriggio allenamento, appena ho del tempo libero mi diverto con i miei amici o la mia ragazza».
Credi sia il calcio la tua strada?
«Credo di si, sto lavorando bene al momento, e punto a migliorarmi allenamento dopo allenamento, spero di raggiungere al più presto il mio obiettivo principale».
A chi va il primo pensiero dopo ogni rete realizzata?
«Il mio primo pensiero va ai miei compagni, perchè se faccio goal è anche grazie a loro, poi alla mia famiglia che è sempre in tribuna e mi sorregge e incita sempre».
Qual è il tuo idolo sportivo?
«Il mio idolo sportivo è sempre stato e sempre sarà Alessandro Del Piero sia per le sue giocate che per i suoi comportamenti fuori dal campo, sono cresciuto con le sue giocate e i suoi goal».
Se dovessi dare un voto alla tua annata che voto daresti?
«per il momento un 6,5/7. C’è da lavorare fino alla fine della stagione per raggiungere la salvezza e proverò ad aiutare la squadra con i miei goal».
Ti lascio queste ultime righe per salutare e ringraziare a tuo piacimento..
«Saluto la mia famiglia e ringrazio tutti, ringrazio la mia ragazza che mi sta sempre vicina anche se abbiamo poco tempo per stare insieme, e ringrazio tutti gli allenatori che ho avuto negli anni che hanno lavorato per me e hanno creduto fino in fondo nelle mie capacità».