ANCONA – «I nomi dei professionisti non vaccinati sono stati trasferiti alla Regione che a sua volta li ha trasmessi agli ordini professionali che andranno a consolidare l’intervento possibile». Ad intervenire sulla questione dei sanitari no-vax è il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Torrette, Michele Caporossi, sollecitato dai giornalisti a margine della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Palazzo Raffaello, ad Ancona, per il primo simbolico mattone del Centro Clinico NeMO dedicato alle persone affette da malattie neuromuscolari.
Caporossi ha spiegato: «Stiamo seguendo il seminato della legge che prevede una serie di step» prima di giungere ai provvedimenti previsti per i sanitari che hanno scelto di non vaccinarsi contro il covid, fra i quali è prevista la sospensione o un diverso incarico, non a contatto con il pubblico, difficilmente attuabile in ambito ospedaliero.
All’ospedale di Torrette «stimiamo siano una quarantina circa» i sanitari che hanno scelto deliberatamente di non vaccinarsi su circa 4mila dipendenti, «poche decine di persone, perché fortunatamente a Torrette abbiamo avuto una grande adesione alla campagna vaccinale». Il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona ha auspicato «il prima possibile un intervento, perché giudico intollerabile una presenza di persone non vaccinate tra le nostre fila».
Entrando nel merito degli interventi sui sanitari no-vax, Caporossi ha spiegato che in questa prima fase «parliamo di sospensione: a Pordenone questo è avvenuto e seguiremo quelle che sono le possibilità offerte dall’ordinamento, augurandoci di mettere in condizione di non nuocere persone che hanno questo livello inaccettabile di irresponsabilità».