ANCONA -Il Decreto Balduzzi ha acceso lo scontro tra la direzione dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona e Anaao Assomed. Il sindacato dei medici lamenta la mancata certezza sui tempi di liquidazione dei fondi concordati con i medici che hanno aderito alla Legge Balduzzi che prevede incentivi ai medici che svolgono prestazioni (con ricetta rossa) al di fuori dell’orario di lavoro con l’obiettivo di ridurre le liste di attesa.
Ma il direttore amministrativo dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, Antonello Maraldo smentisce categoricamente che siano stati disattesi gli accordi.
L’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona aveva proposto alle Sod, Strutture Organizzative Dipartimentali, di aderire a questo meccanismo, al quale si accede solo volontariamente, da ottobre 2018 a marzo 2019. Il progetto era partito attingendo al fondo sulle trattenute dalla libera professione intramoenia con una disponibilità prevista di circa 750 mila euro. Di questo importo, scrive in una nota Anaao Assomed «solo prestazioni per circa 450 mila euro erano state calendarizzate a confermare la scarsa adesione, circa 10 reparti sui 70 operanti all’Azienda Ospedali Riuniti. Le lungaggini nella liquidazione ai dipendenti che hanno già offerto la loro prestazione extra orario ha portato alla sospensione dell’attività, e i pazienti che avevano prenotato le visite e gli esami all’Azienda Ospedali Riuniti hanno trovato quindi le porte chiuse».
Per Giuseppe Pupita, referente della segreteria aziendale di Anaao Assomed Marche per l’Azienda Ospedali Riuniti «non sono stati rispettati gli accordi sulla liquidazione delle prestazioni e l’adesione già tiepida dei colleghi, per lo più radiologi e cardiologi, ha raffreddato completamente ogni entusiasmo». Il sindacato lamenta il rischio che il progetto dell’azzeramento delle liste d’attesa ne venga frenato: «Ai pazienti verrà comunicato che la prenotazione va rinviata con le conseguenze del caso per chi è in attesa di un esame o di un consulto» insiste Pupita. Secondo il sindacato almeno 400 persone prenotate per visite ed esami nei prossimi 3 mesi verranno rimandate a casa da Torrette.
«Siamo dispiaciuti ed amareggiati perché come Anaao Assomed Marche eravamo pronti a prorogare di altri 6 mesi e poi fino ad un anno questo progetto ma vederci prospettate liquidazioni a un anno per presunte lungaggini burocratiche non è accettabile».
«Non è vero che l’Azienda ha disatteso gli accordi – replica secco Antonello Maraldo – non solo li abbiamo rispettati, ma anzi abbiamo addirittura già pagato un acconto pari al 50% delle prestazioni al di fuori dell’orario per i primi tre mesi del 2018, nonostante l’accordo non lo prevedesse. Invece di attendere il termine del semestre abbiamo già liquidato l’acconto a 10 Sod su 13, a quelle cioè che ci hanno garantito il raggiungimento degli obiettivi attesi e dell’attività istituzionale. La reazione del sindacato arriva perché la cardiologia non ha raggiunto quelli che erano gli obiettivi prestazionali minimi. Infatti nel 2019 la cardiologia avrebbe dovuto garantire 19 mila e 500 prestazioni, invece ne ha realizzate di meno. Questo ha determinato la sospensione del pagamento degli acconti, mentre le altre Sod lo hanno ricevuto a marzo e ad aprile, perché avevano rispettato il numero di prestazioni».
Il direttore amministrativo precisa che trattandosi di un incentivo pubblico questo è soggetto all’approvazione di un organo esterno, in questo caso del Nucleo di Valutazione che riunitosi il 14 aprile scorso «ha sospeso il pagamento dell’acconto in armonia con la direzione e con l’intenzione di approfondire nel mese di maggio le eventuali motivazioni che avevano portato a questa situazione, una informazione che era comunque stata fornita nel corso di un incontro con i sindacati. Sulla dichiarazione di Pupita secondo il quale 400 persone vedranno le loro prenotazioni annullate Maraldo precisa che «se i cardiologi scelgono di non aderire al Balduzzi si potranno ridurre le prestazioni, ma non manderemo a casa nessuno, cercheremo di riassorbire le risorse».
Sui tempi di liquidazione invece il direttore amministrativo spiega che sono fissati sugli atti e ribadisce «non è vero che c’è mancata certezza né lungaggini, anzi i tempi sono molto veloci».
«Grazie all’istituto Balduzzi – sottolinea Maraldo – nel quarto trimestre del 2018 sono state erogate 156 prestazioni in più in endocrinologia, 185 in più in ortopedia, 127 in neurologia, 114 in cardiochirurgia pediatrica, 359 in otorino e 1135 in radiologia dove siamo riusciti a far funzionare le macchine anche6 giorni su 7 su turni di quasi 12 ore. Dire che il progetto è un fallimento è un’affermazione scorretta. Il progetto sta andando avanti nelle altre Sod con soddisfazione. Se la cardiologia ritiene di non aderire più al Balduzzi, ci organizzeremo per garantire le prestazioni attraverso l’attività istituzionale».