ANCONA – È stata inaugurata ieri, 27 marzo, agli Ospedali Riuniti di Ancona la nuova Risonanza Magnetica aperta total body, fiore all’occhiello della sanità marchigiana per l’avanzatissima tecnologia e il basso campo magnetico emesso. Meno opprimente della tradizionale, è particolarmente indicata per le persone che soffrono gli spazi chiusi e per bambini e neonati. Presenti alla cerimonia di inaugurazione, il presidente regionale Luca Ceriscioli, il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi, il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi, il direttore medico universitario del Dipartimento di Scienze Radiologiche Andrea Giovagnoni, il primario della Clinica di Neuroradiologia Gabriele Polonara, il primario della Medicina Nucleare Luca Burroni e il vicario del direttore della Clinica di Radiologia, d’Urgenza e dell’Area Oncologica Giulio Argalia.
Il macchinario, di ultima generazione, era arrivato a Torrette il 26 settembre scorso, quando era stato calato senza intoppi, nell’area compresa tra la Medicina Nucleare e la Radiologia, all’interno del bunker che ospiterà, entro l’anno, anche la nuova Risonanza-Pet a Tre Tesla. Per spostare il macchinario si era reso necessario l‘impiego di una imponente gru.
«Oggi si conclude positivamente un’altra tappa importante del “Piano Marshall” sulla sanità, in corso nelle Marche – ha commentato il direttore degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi -. Siamo in corso di acquisizione di oltre 34 milioni di euro di tecnologie oltre all’investimento sul personale e sulle nuove strutture. La Risonanza Magnetica aperta è uno strumento di umanizzazione delle tecnologie rispetto alla macchina del 1989 che era la quinta in Italia. Oggi a Torrette c’è un piccolo gioiello che permette a bambini e persone affette da disturbi claustrofobici di effettuare l’esame senza problemi».
La Risonanza Magnetica è costata complessivamente 366 mila euro, dei quali 350 mila sono stati finanziati dalla Fondazione Cariverona. Il direttore generale Caporossi ha ringraziato pubblicamente il commendatore Paolo Giampaoli, consigliere della Fondazione per «la vicinanza e l’attaccamento mostrati nei confronti dell’Ospedale di Torrette».
Da sinistra Luca Burroni, Giulio Argalia, Sauro Longhi, Luca Ceriscioli, Michele Caporossi, Andrea Giovagnoni, Gabriele PolonaraIl macchinario, che come ha spiegato il direttore degli Ospedali Riuniti di Ancona non produce radiazioni come le Tac, si conferma «dopo 30 anni di attività, una delle tecnologie meno nocive e più avanzate. I tempi sono ridotti rispetto a quelli di una volta e oggi, ovviamente, abbiamo una definizione dell’immagine che è sempre maggiore».
Presto arriveranno altre novità importanti a Torrette, ha annunciato Caporossi, tra le quali, oltre alla Risonanza Magnetica a Tre Tesla, la nuova radioterapia che sarà inaugurata a breve. Il direttore generale ha spiegato che disporrà di «due nuovi potentissimi acceleratori lineari, che assieme al resto delle attrezzature, permetteranno di continuare a far fronte all’altissimo volume di attività che svolgiamo a favore di cittadini o pazienti provenienti da tutta la regione».
La Risonanza a Tre Tesla verrà utilizzata per la ricerca nell’ambito dei tumori, del cardiovascolare, del cervello e della pediatria, «a coronamento di tutta la dotazione tecnologica all’avanguardia che l’Ospedale Regionale delle Marche mette a disposizione dei cittadini».
Il presidente regionale Luca Ceriscioli ha evidenziato gli investimenti compiuti negli ultimi 2 anni in tecnologia per 200 milioni di euro, frutto di residui in sanità: 100 milioni di euro investiti in Asur, 40 milioni di euro a Torrette e gli altri 60 milioni a Marche Nord. «Macchinari che hanno riqualificato la sanità marchigiana», ha detto Ceriscioli, nell’evidenziare che in questo modo viene offerto ai pazienti un servizio di maggiore qualità, vengono rese più attrattive le strutture e viene erogato un maggior numero di prestazioni. «Una scelta – ha spiegato – che favorisce tante direzioni, non ultima la ricerca, perché si tratta di macchine all’avanguardia nazionale e internazionale».
«Vogliamo continuare l’investimento in tecnologie e proseguire l’accordo con l’Università per il personale», ha precisato Ceriscioli, «eravamo partiti con una spesa per il personale regionale sotto il tetto di 17 milioni di euro, ma quest’anno siamo cresciuti e abbiamo superato questo tetto rischiando di tornare a fare qualche passettino indietro, però con la flessibilità che viene offerta in questi giorni possiamo mantenere i livelli occupazionali attuali. Abbiamo incrementato di 1200 professionisti in più la sanità marchigiana, ora dobbiamo utilizzare al meglio queste risorse perché è impossibile ottenere certi valori e risultati senza le persone».
«Oggi si guarda a Torrette dal resto d’Italia come un punto di interesse dove venire a lavorare, – ha spiegato Ceriscioli – una cartina al tornasole che racconta l’attrattività e la qualità di degli Ospedali Riuniti. Un luogo di qualità dove esprimere la propria professionalità per tanti medici che arrivano da fuori regione».
La nuova Risonanza Magnetica «rafforza le capacità diagnostiche di questo reparto – ha detto il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi -. Siamo molto contenti anche perché a capo di questo reparto c’è il nostro professor Giovagnoni».
I NUMERI DELLA RADIOLOGIA DI TORRETTE
Nel 2018 il Dipartimento di Scienze Radiologiche ha prodotto numeri da capogiro: 252.156 prestazioni, 690 al giorno. Guardando al dettaglio, per quanto riguarda la Tac nel 2018 ne sono state eseguite 50.088, quando nel 2014 erano 36.324, mentre per quanto riguarda il dato sulla Risonanza Magnetica nel 2018 ne sono state fatte 20.473, 16.577 nel 2014. Dal punto di vista degli accessi, gli esami radiologici eseguiti dal Pronto Soccorso sono stati 69.555 nel 2018, mentre nel 2014 erano 52.059.
La prima Risonanza Magnetica a Torrette fu installata 30 anni fa ed eseguiva 980 prestazioni annue. «Negli ultimi 4 anni le prestazioni sono cresciute del 25%; – ha sottolineato il direttore medico universitario del Dipartimento di Scienze Radiologiche Andrea Giovagnoni – siamo di poco inferiori solo al Sant’Orsola di Bologna».