Ancona-Osimo

Traffico internazionale di droga, arrestato il “regista” di un sodalizio criminale

L'arresto fa seguito a un'articolata operazione della Squadra Mobile di Ancoma, Sezione Criminalità, avviata oltre un anno fa, che ha portato all'arresto di 25 persone

La Questura di Ancona
La Questura di Ancona

ANCONA – I poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, Sezione Criminalità Organizzata, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Ancona, hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare della custodia in carcere a carico di un cittadino pakistano.

L’attività investigativa fa seguito a un’articolata attività di indagine che ha visto i poliziotti della Squadra Mobile dorica stroncare un sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di droga del tipo eroina. Già nel mese di maggio erano state arrestate in flagranza di reato 21 persone. prevalentemente di origine straniera, ma alcune anche italiane.

Nelle settimane successive altre tre persone erano state arrestate dagli uomini della Squadra Mobile di Ancona, Sezione Criminalità Organizzata. L’ultimo arrestato, cittadino pakistano, è il 25esimo arresto messo a segno dai poliziotti e, insieme ad altri famigliari era uno dei vertici dell’organizzazione.

Servendosi di numerosi fiancheggiatori e in particolare di un connazionale “factotum” che organizzava viaggi da e per il Pakistan, il pakistano pianificava traffico e spaccio dello stupefacente: il trafficante coordinava l’intera organizzazione, curando i rapporti con gli acquirenti della droga che avevano maggiore rilievo.

Il pakistano è risultato essere il primo “regista” del gruppo interamente disarticolato durante l’attività investigativa durata oltre un anno. Nel corso dell’indagine, oltre all’arresto in flagranza dei vari soggetti, con diversi ruoli in seno al sodalizio, tra cui ovulatori, è stata sequestrata un’importante quantità di eroina.

Il traffico internazionale di droga, al cui vertice c’era il pakistano arrestato oggi, si basava su strategie e tecniche di approvvigionamento e di distribuzione, di volta in volta pianificate diversamente dal capo dell’organizzazione, facendo leva sulla costante del trasporto con la modalità intracorporea, di ovuli di eroina pura.

La droga che giungeva sul mercato illecito italiano, data la sua elevata purezza, consentiva di moltiplicare notevolmente il proprio peso, fino a quattro volte quello iniziale. L’illecita attività di traffico e spaccio della sola sostanza rinvenuta e sequestrata, avrebbe permesso al sodalizio di guadagnare ingenti somme di denaro.

L’organizzazione criminale si avvaleva dello sfruttamento di connazionali dell’organizzatore, che versavano talvolta in condizione di necessità. Nello specifico i cittadini pakistani bisognosi venivano arruolati ed indotti a trasportare, attraverso le varie rotte internazionali, medianti viaggi gravosi e rischiosi, quantitativi di droga che variavano a secondo della capacità contenitiva dell’ovulatore di turno.

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