ANCONA – «Quando muore qualcuno è sempre triste». Non riesce a trattenere le lacrime, Claudio Cerusico, dello stabilimento «Il Valentino». Lui, unico operatore della baia, molto conosciuto in città, ha un trascorso da bagnino e, in passato, ha salvato diversa gente con istinti suicidi, strappandoli, talvolta, alla furia del mare.
«Erano circa le 8 quando una signora straniera è corsa da noi, allo stabilimento. Ci ha chiesto di correre sotto l’ascensore, perché un signore si era sentito male. Io, coi miei due assistenti bagnanti, Ioan Grecu e Cristian Serban, sono corso là. Con l’ausilio di una ciambella di salvataggio abbiamo aiutato la gente che già cercava di portare a riva l’uomo. Abbiamo adagiato il corpo sul cemento, sotto l’ascensore. Il 76enne – prosegue Cerusico – quasi non rispondeva più. Era semicosciente e abbiamo tentato disperatamente di iniziare le manovre di rianimazione».
I soccorsi, allertati dallo stabilimento, sarebbero arrivati di lì a poco. «Abbiamo iniziato il massaggio cardiaco. Volevo praticare la respirazione bocca a bocca e una cannula mi sarebbe servita, ma non la avevo». In quell’istante, sono giunti i militi della Croce rossa: ci hanno pensato loro a tentare di rianimare l’uomo, originario di Fabriano e habitué della spiaggia.
«Mi chiedo se avrei potuto fare di più – piange Cerusico -. Mi chiedo se tutti noi avremmo potuto fare di più. Noi siamo corsi subito, certo, però il dubbio rimane. Si sarebbe potuto salvare? È sempre straziante veder morire qualcuno».
Claudio C. (queste le iniziali del 76enne, ndr) era solito frequentare la baia cittadina con un amico, ma questa volta pare fosse solo. Indosso aveva ancora una maglia, per questo qualcuno non esclude una caduta accidentale e un violento impatto con gli scogli. Però, Ioan Grecu, per tutti Jhonny, assistente bagnante dello stabilimento di Cerusico e tra i primi ad accorrere sul posto, sostiene di averlo visto nuotare: «Stavo ripulendo la spiaggia e in lontananza l’ho visto nuotare. D’altronde, il mare, prima delle 8, era calmo. Poi, dopo qualche istante ha cominciato ad incresparsi».
Non si conoscono le cause del decesso: forse un malore in acqua, un infarto, ma non si esclude l’annegamento. Sarà l’autopsia, qualora venisse disposta, a fare luce sull’accaduto.