Ancona-Osimo

Trapianti, fegato di 97enne marchigiana salva una vita. Saltamartini: «Gesto d’amore»

L'organo, prelevato all'ospedale di Fabriano, ha salvato una persona di oltre 30 anni più giovane. La 97enne donatrice è la più anziana d'Italia, un record per le Marche

Torrette
L'ospedale regionale di Torrette ad Ancona

ANCONA – È la donatrice più anziana d’Italia la 97enne fabrianese morta in seguito ad emorragia cerebrale che grazie alla generosità dei familiari ha permesso di salvare la vita ad una persona più giovane, di oltre 30 anni di meno. La nonnina aveva infatti 97 anni 6 mesi e 29 giorni.

Il prelievo di fegato è stato eseguito all’ospedale “Profili” di Fabriano, la donna era morta sabato mentre il suo fegato è stato trapiantato all’ospedale regionale di Torrette domenica presso la SOD Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti, diretta dal professor Marco Vivarelli. Anche se per questione di mesi rispetto a donatori di Firenze (2019), Grosseto (2018), di Ravenna (2008) e nel 2003 di Savona, la 97enne fabrianese è la donatrice più anziana d’Italia.

«Il gesto d’amore suo e della sua famiglia ha permesso di salvare una vita. Il suo fegato è stato donato ad una persona e l’intervento è perfettamente riuscito» dice l’assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini il quale ringrazia «la dottoressa Francesca De Pace, responsabile del Centro Regionale Trapianti Marche e il suo staff per il grande lavoro svolto quotidianamente».

«Il fegato notoriamente – prosegue Saltamartini – è un organo molto longevo e comunque l’età media dei donatori negli anni è aumentata». Nel 2021 l’età media dei donatori utilizzati è stata di 60,4 anni, nel 2002 era di 52 anni. Quasi il 50% dei prelievi di organi dello scorso anno è stato effettuato su persone decedute oltre i 65 anni, e il 13,6% dei donatori aveva più di 80 anni. 

«Le persone più anziane sono erroneamente convinte di non poter donare gli organi – prosegue – invece non dovrebbero registrare un’opposizione al momento del rinnovo della carta di identità, perché ci sono organi particolarmente longevi come il fegato che possono servire a salvare vite. Mi sento di ringraziare col cuore la famiglia della donatrice, e anche lo staff di Fabriano che, agendo tempestivamente, ha reso possibile il trapianto».