ANCONA – Nella giornata di ieri, 9 dicembre, il Porto di Ancona è stato interessato da una operazione di contrasto al trasporto internazionale abusivo di merci ad opera della Polizia di Frontiera e della Polizia Stradale.
I controlli rientrano in un capillare programma di verifiche delle condizioni di legalità degli ingressi dei veicoli commerciali in Italia perseguito in forma congiunta dalle Specialità Polizia di Frontiera marittima e Polizia Stradale del capoluogo dorico, ove com’è noto, insiste uno scalo marittimo di grande traffico e importanza nelle relazioni commerciali internazionali da e verso la UE.
Già nei giorni scorsi, nel corso dello sbarco della nave proveniente da Durazzo (Albania), era stato riscontrato il seguente fenomeno volto ad aggirare la normativa in argomento per cui, di fatto, mezzi adibiti al trasporto comune di individui, pur di continuare ad operare nonostante il periodo storico critico per la circolazione delle persone, considerate le notevoli limitazioni derivanti dalla normativa Co-vid, vengono impiegati abusivamente per il trasporto bagagli e collettame per conto di terzi.
Da qualche tempo, pertanto, tale modus operandi veniva monitorato dagli operatori di polizia, che riscontravano allo sbarco della nave, un insolito transito di pullman e minivan adibiti al trasporto internazionale di persone, viaggiare vuoti o semivuoti.
Anche nella mattinata di ieri, sembrava di assistere ad un regolare sbarco: 144 i passeggeri e 30 i mezzi in ingresso sul Territorio Nazionale controllati. Non è andata bene, però, ad un autista albanese di autobus che, sebbene viaggiasse senza passeggeri, portava al seguito un consistente carico di bagagli da consegnare in varie località italiane, un modo semplice e apparentemente innocuo per eludere la legge.
In quest’occasione, la Sezione di Polizia Stradale congiuntamente agli agenti della Polizia di Frontiera hanno provveduto a sanzionare l’autista del mezzo per un importo di 4 mila e 130 euro oltre a disporre il fermo amministrativo del veicolo.