OSIMO – Il servizio di trasporto a Osimo non sarà interrotto a fine mese, nonostante la Tribuzio Marche srl abbia comunicato il recesso anzitempo per il 31 ottobre. La concessione biennale doveva concludersi a febbraio 2024 infatti ma la società che si occupa del trasporto pubblico locale a Osimo ha comunicato al Comune e alla Regione che la interromperà a fine mese lasciando letteralmente a piedi gli osimani.
Il servizio era stato affidato all’azienda frusinate Tribuzio che aveva rilevato la Tpl Osimo. La società arrivata seconda in graduatoria è disponibile al subentro nel contratto, ha confermato l’assessore al Bilancio Mauro Pellegrini. «La società lamenta un mancato riequilibrio del contratto nelle motivazioni della risoluzione – ha detto l’assessore -. Già poco dopo la vincita della gara la Tribuzio aveva subito chiesto al Comune l’adeguamento del 25 per cento del corrispettivo per l’aumento del costo del carburante, una rimodulazione del servizio e una modifica tariffaria. Contemporaneamente è iniziato il ritardo nella corresponsione degli stipendi ai dipendenti. Il Comune, quale committente del servizio, ha operato in qualità di sostituto dell’obbligazione retributiva e contributiva dopo il pignoramento presso terzi da parte di un lavoratore.
A luglio è partito il pagamento in sostituzione ai dipendenti delle mensilità di marzo, maggio e giugno (aprile è stata invece pagata da Tribuzio). Sono stati informati della questione anche l’Inps e l’ispettorato del lavoro. Se sarà riscontrato un inadempimento della società, il Comune potrà escutere la cauzione. La società arrivata seconda dovrà accettare la stessa offerta economica e nel rispetto della clausola sociale ci sarà l’obbligo di assunzione dei dipendenti». Le spiegazioni fornite durante l’ultimo consiglio comunale però non hanno rincuorato il capogruppo di Progetto Osimo futura Achille Ginnetti: «L’attuale amministrazione e quella che verrà tengano in debito conto l’importanza del trasporto pubblico locale magari integrandolo con altri servizi per garantire una mobilità sostenibile. Siamo molto preoccupati per come è andata questa vicenda».