ANCONA – Il fondo indennizzo per i risparmiatori azzerati di Banca Marche è ormai una realtà. È stato pubblicato l’11 giugno in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze). Una misura già annunciata nel gennaio scorso, giunta in dirittura d’arrivo dopo un iter complesso, come evidenzia il deputato osimano del Movimento 5 Stelle in Commissione Finanze alla Camera, Paolo Giuliodori. «È stato un percorso difficile, lungo ed estenuante, una dura battaglia, ma ce l’abbiamo fatta – sottolinea Giuliodori -. È più di un anno che lavoriamo per dare ristoro ai truffati dal crack bancario. Sono sei mesi che il fondo è pronto: 1,575 miliardi di euro stanziati in bilancio. E adesso è tutto pronto per il risarcimento. Finalmente i 43.000 truffati di Banca Marche avranno il loro rimborso».
L’indennizzo prevede per gli obbligazionisti il 95% del costo di acquisto e il 30% per gli azionisti entro il limite massimo di 100.000 euro.
«Un nuovo passo avanti nel percorso di avvicinamento al fondo di ristoro azzerati per il quale per oltre un anno e mezzo abbiamo profuso enormi energie – commenta l’avvocato dell’Unione Nazionale Consumatori, Corrado Canafoglia -. Ci sono ancora alcuni dettagli da limare per ottimizzare l’accesso dei risparmiatori, ma comunque riteniamo questo un momento importante avendo contribuito a riportare nelle Marche oltre 400milioni di euro».
Entro fine giugno le informazioni sulle modalità di presentazione della domanda e sugli adempimenti necessari saranno pubblicate sulla piattaforma informatica resa operativa dalla Consap, mentre le domande di rimborso potranno essere presentate dal 26 luglio.
«Possono accedere all’indennizzo forfettario – spiega Paolo Giuliodori – le persone fisiche, l’imprenditore individuale, anche agricolo, e il coltivatore diretto, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale, nonché le microimprese. In sostituzione del risparmiatore originario possono accedere alla procedura di indennizzo anche i successori e i familiari che abbiano acquisito la titolarità degli strumenti finanziari».
«Abbiamo mantenuto la nostra promessa; – conclude soddisfatto Giuliodori – abbiamo invertito la rotta dei governi precedenti e stiamo dando finalmente una risposta alle istanze delle migliaia di cittadini vittime della malsana gestione delle banche e dei rapporti fin troppo ambigui con la politica, cittadini che la politica aveva condannato a perdere i risparmi di una vita. Ma adesso finalmente la politica compie il suo dovere. Finalmente la politica è dalla parte dei cittadini».
Intanto lunedì 17 giugno al Tribunale di Ancona si terrà la seconda udienza del processo per il crac di banca Marche per il quale si sono costituite 3500 parti civili.