ANCONA – Proseguono le iniziative di sensibilizzazione e di informazione rivolte agli anziani contro le truffe e i raggiri disposte dal Questore di Ancona Cesare Capocasa in tutta la provincia. Ad Ancona l’attività di informazione condotta dalla Questura e dal Comune ha preso avvio il 16 aprile scorso con la diffusione di una lettera a firma del Sindaco e del Questore, recapitata a domicilio, con la quale si informavano i cittadini sul corretto comportamento da tenere per evitare di incappare nelle truffe.
Nella seconda fase l’attività informativa viene svolta dai Poliziotti di Quartiere attraverso incontri “porta a porta” presso le abitazioni degli anziani, con lo scopo, non di creare allarmismo, ma piuttosto di aiutare le persone a riconoscere gli artifici e i raggiri di soggetti senza scrupoli e di denunciarli senza esitazione. Agli anziani viene consegnato un vademecum con tre regole di comportamento basilari e viene loro spiegato quali sono gli accorgimenti da utilizzare per permettere alle forze dell’ordine di intervenire immediatamente.
La Questura ha realizzato anche altre modalità di incontri con le persone anziane, come riunioni presso le associazioni di volontariato, strutture culturali e ricreative presenti sul territorio. Proprio presso la sede dell’Università Delle Tre Età- Unitre, nel pomeriggio di ieri, il personale della Questura dorica ha tenuto un incontro con 50 giovani nonni per offrire loro alcuni utili consigli per riconoscere i tentativi di truffa ed impedire ai malfattori di circuirli.
Sono state rappresentate le tecniche di raggiro più frequentemente utilizzate dai malviventi per carpire la fiducia delle loro vittime, anche attraverso la proiezione di diversi video esplicativi realizzati dalla Polizia di Stato. Durante l’incontro alcuni partecipanti hanno raccontato casi di truffe, in cui sono incorsi loro conoscenti, nelle quali i truffatori si sono presentati come appartenenti alle Forze dell’Ordine. Altri, invece, hanno portato come esempio tentativi di truffe telematiche in cui stavano incorrendo – come, ad esempio, quello del messaggio ricevuto dal presunto figlio che ha smarrito il cellulare e chiede di essere ricontattato su altra utenza telefonica, per poi chiedere i soldi proprio per l’acquisto di un altro telefonino.
Dopo l’ascolto di tali esperienze, i poliziotti hanno suggerito ai presenti i modi di comportamento più sicuri al verificarsi di tali eventi. Al termine dell’incontro sono state distribuite brochure informative, ricordando il numero unico di emergenza “112” da contattare in caso di necessità.