OSIMO – Ne sono arrivate diverse di chiamate in questi giorni ai carabinieri della compagnia di Osimo, tutte per lo stesso motivo, seguendo la stessa tipologia di truffa. «Stamattina (sabato 8 luglio ndr) tentata truffa ai danni di una persona anziana con la classica telefonata del figlio coinvolto in un incidente stradale. Solita storia e dinamica, riescono a farsi “dirottare” la chiamata dal telefono del figlio una volta che la vittima prova a contattarlo e poi ad avere i soldi del risarcimento presunto e falso. Occhi aperti che girano pure con auto di fascia medio-alta», è l’appello del figlio di una di quelle persone anziane finita nel mirino dei ladri che fortunatamente non è caduta nella trappola. Pare infatti che, proprio grazie alla campagna massiccia di sensibilizzazione sul problema messa in campo da mesi dai carabinieri, nessuno dei denuncianti sia rimasto realmente vittima di quei malviventi. Le indagini sono in corso per risalire agli autori delle telefonate.
Il “modus operandi”
Il “modus operandi” è pressoché sempre lo stesso appunto. Le vittime, contattate da un uomo presentatosi come maresciallo, dopo essere state informate che un loro congiunto è trattenuto in caserma perché coinvolto in uno schianto in cui erano state riscontrate responsabilità a suo carico, sono invitate a consegnare somme di denaro necessarie per la risoluzione della vicenda ad un avvocato che, in breve tempo, si sarebbe presentato nelle loro abitazioni. Ovviamente il legale non esiste né tanto meno l’incidente. I nuovi episodi, non portati a termine grazie alla reattività delle vittime, in realtà riaprono l’attenzione sul fenomeno, ancora presente nonostante le diverse operazioni condotte dall’Arma nel settore. Già nel 2019 a Osimo c’è stata l’operazione “True justice 4” dei carabinieri, che ha seguito altre tre importanti attività in tale ambito, con cui poi è stata eseguita anche un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di un pregiudicato napoletano. Era autore di 23 truffe e una rapina a danno di persone anziane commesse tra Marche, Abruzzo, Molise e Puglia nel periodo tra settembre e dicembre 2018.