ANCONA – Il ketch Jancris, la storica barca a vela che negli ultimi decenni ha fatto il giro del mondo percorrendo oltre 120mila miglia, è approdata nei giorni scorsi ad Ancona per promuovere il turismo nautico come testimonial di “L’Italia vista dal mare-Scopri dove ti porto”. Le finalità sono ambientalistiche, di ricerca e filantropiche. L’imbarcazione è condotta dallo skipper e scrittore Alfredo Giacon insieme a sua moglie Nicoletta, navigatori di lungo corso che dal 1993 utilizzano lo Jancris come loro abitazione e che da due mesi e mezzo stanno facendo il giro dell’Italia. Nel maggio dello scorso anno sono partiti da Cape Canaveral, in Florida, e concluderanno il viaggio a inizio ottobre a Trieste per partecipare alla Barcolana.
Il veliero di diciassette metri è stato scelto come testimonial del progetto “L’Italia vista dal mare-Scopri dove ti porto”, iniziativa promossa dal Ministero del turismo e dalle diverse Regioni, progetto indirizzato alla promozione dei porti turistici come approdi per esplorare l’entroterra e scoprirne bellezze e tradizioni attraverso percorsi enogastronomici e culturali. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di incentivare le vacanze in barca e valorizzare le potenzialità del turismo nautico attraverso la creazione di specifici itinerari. In collaborazione con Assonautica italiana, infatti, sono stati mappati diciassette itinerari nautici di grande suggestione, presto online sul sito Italia.it, alla scoperta dei territori italiani non solo costieri, per offrire ai turisti nautici, italiani e stranieri, l’occasione per conoscere le eccellenze dei territori delle varie regioni italiane. Lo Jancris e i navigatori Giacon sono dunque il migliore testimonial per raccontare le suggestive avventure dell’imbarcazione in giro per il mondo alla riscoperta del Paese.
«Dopo due mesi e mezzo di navigazione da Lerici – ha raccontato Alfredo Giacon – ho riscoperto le straordinarie potenzialità dell’Italia, non solo la costa, ma gli italiani e quello che sono riusciti a fare nel corso dei secoli, la storia, uno stile di vita, il cibo, il bere, ogni 50 miglia un cambio totale. Sono stato per diciassette anni negli Stati Uniti, dove mangi sempre le stesse cose. Qui ogni 50 miglia cambiano i territori, la conformazione del terreno, le cose che mangi. Sono contento che il turismo nautico venga oggi valorizzato e riconosciuto come una forma di rinascita di città e borghi che si affacciano sul mare grazie a questa nuova economia data da persone che sono diverse da quelle che viaggiano via terra, hanno più tempo, più disponibilità economiche, e non arrivano solo ad agosto. Si potrebbe arrivare a una stagione più lunga con un turismo diverso, perfetto per l’Italia. Sono contentissimo di essere testimonial di questa iniziativa».
Renato Caraffa, responsabile del progetto e di Assonautica Pescara Chieti, ha illustrato il significato di queste rotte alla scoperta dell’Italia: «Il progetto quest’anno particolarmente importante, per la prima volta il diporto si ritrova nei documenti ufficiali del turismo, come le bici e le nuove enogastronomie. Ci sono indicatori, oggi, per misurare il gradimento del turismo nautico oggi, s’è visto che il diportista spende in media 150-200 euro al giorno sul luogo dove si ferma. Mentre altri turismi sono singoli, la bici come l’enogastronomia, il diportista li riassume tutti. Questo passa anche per un cambio di mentalità che per fortuna ad Ancona è stato già fatto». «Un progetto che Assonautica porta avanti da diversi anni – ha aggiunto Gianfranco Iacobone, presidente Assonautica di Ancona -, Marina Dorica è passata dalle 200 barche che aveva alle 1500 di adesso, da questo nasce il turismo nautico. Sul come muoversi bisognerà porre maggiore attenzione, visto che qui ad Ancona addirittura il problema è il collegamento con la città, e non solo quello con il resto del territorio, la soluzione è il trasporto privato».
La conferenza è stata conclusa dal presidente di Marina Dorica, Leonardo Zuccaro: «Noi adriatici viviamo la concorrenza della Croazia che dal punto di vista di bellezze naturali non ha eguali, ma possiamo competere perché abbiamo altre cose, l’enogastronomia, eccellenza solo nostra a livello mondiali, la storia, i borghi, il territorio particolare. Marina Dorica si sta orientando verso questo sviluppo, la conferma viene dal fatto che i transiti aumentano e il periodo di permanenza del turista nautico si s’è allungato, da un giorno che era la media di prima ora siamo a due o tre. Perché chi visita il territorio ha il piacere di scoprire la città e l’interno. La linea di sviluppo è quella che questo progetto sta portando avanti. Siamo molto contenti che si sia acceso un faro su questo tema, che conferma una linea di sviluppo già propria di Marina Dorica».