ANCONA – La Camera di Commercio delle Marche ha organizzato questa mattina, 26 novembre, nella sede di Ancona, un seminario in tema di legalità e tutela dell’ambiente per illustrare alle forze di polizia e agli organi di controllo preposti al monitoraggio e alla vigilanza delle norme ambientali nuovi ed evoluti applicativi informatici realizzati per semplificare e velocizzare l’accesso ai dati dell’Albo Gestori Ambientali.
Tutte le imprese che effettuano la raccolta, il trasporto, il commercio e l’intermediazione dei rifiuti, nonché quelle che effettuano operazioni di bonifica dei siti e beni contenenti amianto hanno l’obbligo di iscriversi all’Albo Nazionale Gestori Ambientali. La Camera di Commercio delle Marche gestisce la Sezione Regionale per le Marche dell’Albo Nazionale.
L’iscrizione all’Albo costituisce autorizzazione all’esercizio delle attività di raccolta e trasporto, commercio e intermediazione dei rifiuti svolgendo un’importante funzione di selezione e di qualificazione delle imprese le quali, per ottenere l’iscrizione, devono dimostrare il possesso di determinati requisiti soggettivi, di idoneità tecnica e di capacità finanziaria.
L’Albo tiene l’elenco informatico delle imprese iscritte e oggi sono state presentate nuove modalità di fruizione dei dati dell’albo mediante l’impiego delle più moderne tecnologie di interconnessione tra banche dati. Il Presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini ricorda la recente sottoscrizione di un protocollo tra il sistema camerale nazionale e la Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, con il quale l’Unioncamere ha consentito la più amplia condivisioni ai dati a disposizione della Camera di Commercio. «Grazie a questo protocollo, è possibile collaborare per un’integrazione dei dati inerenti le tematiche ambientali di relativa competenza e favorire l’attività di controllo e di regolazione del mercato e insieme agire in contrasto all’illegalità in materia ambientale».
Ha preso parte all’incontro anche Giorgio Menichelli, Presidente della sezione marchigiana dell’Albo, che ha sottolineato come questo non abbia più «solo un ruolo certificativo ma incida attivamente nella governance di una filiera tanto delicata e nel flusso dell’economia circolare, con una progettualità precisa sul fronte della tracciabilità dei rifiuti, coadiuvata dalla piattaforma informatica».
L’iniziativa odierna si inquadra fra le azioni messe in essere dalla Pubblica Amministrazione a sostegno del contrasto a fenomeni di criminalità. Il ciclo dei rifiuti è, infatti, un ambito particolarmente delicato, si pensi alla intermediazione sulle partite di rifiuti che, peraltro nella regione Marche ha impatto anche sulle aree sismiche in riferimento allo smaltimento delle macerie.
A quattro anni dall’approvazione della legge che li ha introdotti, anche nelle Marche si registrano reati nei confronti dell’ambiente. Nel 2018 le infrazioni accertate sono state 740. Le Marche, con il 2,8% delle infrazioni sul totale nazionale, si posizionano al quattordicesimo posto nella classifica delle illegalità ambientali con 823 denunce e 166 sequestri registrati. In particolare nel ciclo illegale dei rifiuti, sono state 212 le infrazioni accertate, 341 le denunce e 72 i sequestri. La provincia di Macerata domina la classifica regionale posizionandosi per prima con 62 infrazioni, 58 denunce e 21 sequestri, seguita da Ancona con 55 infrazioni, 135 denunce e 27 sequestri, Ascoli Piceno con 24 infrazioni, 33 denunce e 1 sequestri, Pesaro e Urbino con 22 infrazioni, 25 denunce e 8 sequestri (fonte: rapporto Ecomafia 2019. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia).