ANCONA – Sono 1.647 i rifugiati ucraini accolti in provincia di Ancona, 183 dei quali nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria). A fornire il dato è stato il prefetto di Ancona Darco Pellos nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo del Governo. A pochi giorni dalla “Giornata del Rifugiato”, Pellos ha fornito i numeri dell’accoglienza ai profughi ucraini, erogata con la Caritas di Senigallia e di Loreto.
Presente anche l’Arcivescovo di Loreto, Dal Cin, il Vescovo di Senigallia, Manenti, rappresentanti delle Caritas di Senigallia e Loreto, della Fondazione Mirko Giacomelli e dell’A.O.U.P.I. Nel suo discorso il prefetto ha richiamato i valori della Convenzione di Ginevra che ha sancito il diritto di asilo verso i rifugiati in condizioni di pericolo nel paese di origine.
La rete di accoglienza include anche i centri Sai, gestiti dagli enti locali e dalla Regione che ha messo a disposizione strutture alberghiere. Dei 183 ucraini accolti nei Cas, 108 si trovano nelle strutture attivate in collaborazione con la Caritas. Grazie alla collaborazione della Caritas di Senigallia, il cui Presidente Giovanni Bomprezzi ha dimostrato ancora una volta competenza, professionalità e sensibilità, in collaborazione con la Caritas di Loreto e la Fondazione Mirco Giacomelli, rappresentata dal presidente Enrico Giacomelli, e l’associazione A.O.U.P.I., rappresentata dal consigliere Massimo Marcellini, che hanno messo a disposizione le strutture, sono stati aperti i centri dedicati, ubicati a Montemarciano, (centro Alberici ), a Senigallia (Cas Futuro) e Loreto (presso l’edificio delle Orsoline).
Le strutture hanno ricevuto particolari apprezzamenti dagli ospiti ucraini, riferisce la Prefettura di Ancona, in maggioranza minorenni. «L’obiettivo che tutti i soggetti interessati, concordemente, si sono prefissati di realizzare, è quello di offrire un modello di accoglienza e di solidarietà che vada oltre la mera offerta di vitto ed alloggio – ha detto Pellos – , ma che consenta alle persone che hanno dovuto precipitosamente lasciare il proprio Paese a causa degli eventi bellici tuttora in corso, di usufruire di una serie di servizi ulteriori (dal mediatore, allo psicologo, all’avviamento scolastico), nella speranza di lenire le profonde ferite psicologiche inferte dalla guerra e di condurre una vita il più possibile ‘normale’. La collaborazione costante tra la Prefettura di Ancona e la Caritas, improntata alla massima disponibilità reciproca e alla volontà condivisa di fare il meglio possibile per i cittadini ucraini, – ha concluso – ha permesso di raggiungere tali lusinghieri risultati».
La Prefettura fa sapere che oltre alle realtà presenti alla conferenza stampa vanno menzionati l’Anci (che svolge un ruolo fondamentale per la gestione delle strutture Sai), i Comuni di Loreto e Senigallia. Un sentito ringraziamento è stato infine rivolto ai sindaci di Loreto e Senigallia, che più che mai in questa circostanza, hanno dimostrato spirito di solidarietà e senso civico.