ANCONA – Convivere con la malattia grazie alla barca a vela e a momenti di inclusione e di socialità: è l’obiettivo di “Una vela per tutti”, il progetto di Ancona che fa capo all’Anpis, l’associazione nazionale polisportive per l’integrazione sociale, presentato qualche giorno fa presso la Marina Dorica del capoluogo regionale.
«Un progetto che l’Anpis regionale – spiega il presidente Gianluca Brilli – porta avanti in collaborazione con la Regione Marche, la Four Sailing, il comune di Ancona, la chiesa Valdese, l’Area Vasta 2, la psicoterapeuta Gessica Grelloni. All’incontro di qualche giorno fa era presente anche il presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri Giampiero Feliciotti che ha mostrato il suo interessamento a supportare “Una vela per tutti”. L’obiettivo è quello di insegnare a condurre e ad andare in barca a vela a persone che hanno difficoltà nell’ambito della salute mentale, un settore lasciato spesso da parte e non attenzionato».
«Stiamo cercando di promuovere il nostro progetto – che vede un equipaggio assistere i ragazzi protagonisti durante le uscite in barca a vela – all’interno della Regione con un sogno: partecipare alla Barcolana di Triste. Il presidente Felicotti, che ha assistito a uno di questi momenti, è rimasto davvero entusiasta – spiega il presidente dell’Anpis -. “Una vela per tutti” è un progetto interessante e alternativo che ha mostrato anche i suoi risultati strabilianti. A distanza di tre anni abbiamo notato che chi partecipa al progetto acquisisce un’autonomia che prima non aveva, si integra in maniera formidabile con gli altri partecipanti e diminuisce le prestazioni sanitarie».
«Ogni anno i ragazzi partecipano alla regata del Conero, che l’anno scorso abbiamo anche vinto, ma si tratta di un progetto costoso che necessita di contributi per essere portato avanti e per poterlo migliorare sempre di più – conclude Brilli -. “Una vela per tutti” inoltre è solo la punta di diamante di tante altre iniziative che mettiamo in campo per l’inclusione e per il sociale».
L’Anpis darà vita anche a un crowdfunding per poter permettere al progetto di continuare a esistere.