Ancona-Osimo

Università per la Pace, è scontro. Il Pd: «La si cancella». Il fondatore Trenta: «Polemica sterile, è una mia creatura»

Il Pd solleva il caso: «La proposta di legge regionale 256 è una minaccia esistenziale a questa bellissima realtà, uno schiaffo alla pace a all’associazionismo». Trenta replica e affonda

Una manifestazione per la Pace ad Ancona, foto d'archivio

ANCONA – Scontro in Regione, il centrosinistra si schiera con l’Università per la pace e tuona: «Vogliono cancellarla, non possiamo accettare l’attacco frontale portato dall’estrema destra marchigiana». Ma il suo fondatore, ex consigliere regionale Umberto Trenta, risponde per le rime: «A questi signori, chiedo di illustrare come sia stato eletto l’attuale presidente dell’Università per la pace, Mario Busti».

«L’Università per la pace è un ente che meritoriamente si adopera per promuovere una quanto mai necessaria cultura di pace da oltre 20 anni», dicono dal Pd riferendo che «la proposta di legge regionale 256 del 2024, il cui primo firmatario è Carlo Ciccioli rappresenta una minaccia esistenziale a questa bellissima realtà e conseguentemente uno schiaffo alla pace a all’associazionismo: con l’articolo 20, infatti, si vorrebbe cancellare l’esistente Università per la pace per sostituirla con un farsesco ˊCentro studi superiori per l’etica e per la paceˊ, con sede presso la Giunta regionale delle Marche, da cui sarebbe dunque completamente controllata».

E ancora: «Come Partito Democratico delle Marche e come Tavolo diritti umani, migrazione e pace del Pd Marche, ci opponiamo con forza e determinazione a questa possibilità. Auspichiamo che il già consigliere e oggi eurodeputato Ciccioli ritiri immediatamente questo articolo dalla Proposta di legge, sarebbe la prima cosa giusta fatta in 4 anni di legislatura. Se, al contrario, la maggioranza vorrà procedere con l’iter legislativo annunciano mobilitazioni e proteste in tutti i modi e in tutte le sedi. Invitiamo la Giunta e il Consiglio Regionale, piuttosto, a finanziare adeguatamente l’Università per la Pace, sostenendone attivamente l’impegno. Le opposizioni in modo unitario hanno a più riprese proposto con emendamenti al bilancio l’aumento dei fondi a disposizione, che nel 2023 erano stati temerariamente azzerati. Mai come oggi il lavoro svolto da soggetti come l’Università per la Pace è utile, anzi indispensabile. Voler, con un colpo di spugna, eliminarla è una cattiveria gratuita, mossa da un insensato furore ideologico, forse da uno scriteriato bellicismo che teme qualsiasi posizione portatrice di una visione altra».

Per il Pd, «le Marche, al contrario, sono sempre state una regione di pace, che ha avuto un ruolo significativo anche in complesse vicende internazionali, sempre animata da un desiderio di risolvere in modo diplomatico controversie e conflitti». Concludono dal centrosinistra: «La destra non riuscirà a snaturare l’identità della nostra regione, non attecchiranno mai tentativi di limitare, depotenziare o annullare questo bagaglio storico-culturale e questa visione del mondo, pienamente in linea con la Costituzione».

Ma Trenta, consulente della Macroregione Adriatico Ionica, è un fiume in piena e non ci sta. Raggiunto al telefono, gli chiediamo se e come voglia rispondere all’affondo del Pd. E lui contrattacca così: «Ma quale affondo? Quella del Pd è una polemica sterile. Piuttosto, mi spieghino in che modo è stato votato Mario Busti, attuale presidente di questa Associazione».

Trenta è pronto a scendere in piazza, dice: «Mangialardi o chi per lui diano delucidazioni in merito. L’Università per la Pace è una mia creatura. Quasi quasi – ironizza Trenta – anziché il picchio, sullo stendardo della Regione, bisogna mettere un cuculo. E sa perché? Perché il cuculo è un uccello che va nel nido degli altri, gli cova le uova ma il nido lo fanno gli altri uccelli. Dal Pd, dimostrano di essere soltanto dei mistificatori e degli approfittatori. Gente che si appropria del lavoro degli altri. L’Università per la pace è una risoluzione dell’Onu» – commenta ancora Trenta, che difende Ciccioli a spada tratta: «Sta dando una grossa lezione di democrazia, geopolitica e geoeconomia».

Sull’argomento anche Carlo Ciccioli, europarlamentare FdI: «L’università della Pace così com’è organizzata sembra essere solo un fortino della sinistra. Noi vogliamo, invece, un luogo aperto e plurale, con una visione non di parte sulla pace. È giustamente arrivato il momento per dar vita a un’istituzione di questo tipo, basta con i fortini ideologici. Da tempo gli elettori marchigiani si sono espressi in questo modo».

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