Ancona-Osimo

La Politecnica a Tipicità con l’orto delle Marche

Al via oggi la 27esima edizione della kermesse fermana dedicata al "Made in Marche" nel settore agroalimentare. L'ateneo dorico presente per parlare di innovazione nella tradizione con il racconto di progetti di ricerca che riguardano il cibo, l’acqua e l’agricoltura. Focus su insetti edibili

Cibo e innovazione tecnologica. La Politecnica a Tipicità per parlare di tradizioni e tecnologie

ANCONA – Al via oggi, 9 marzo e fino a lunedì 11, a Fermo Tipicità, la kermesse del “Made in Marche” per il settore agroalimentare.  In questa 27esima edizione la Politecnica sarà presente per parlare di innovazione nella tradizione con il racconto di progetti di ricerca che riguardano il cibo, l’acqua e l’agricoltura.

Nello spazio “orto” messe in mostra le colture ortive invernali e primaverili, i cereali e le leguminose, le piante ornamentali e officinali coltivate nelle Marche. Alcune innovazioni tecnologiche per la gestione dell’acqua e l’agricoltura di precisione saranno disponibili in piccole prove e in video. Saranno anche disponibili video sulla potatura dell’olivo e sull’agricoltura biologica.

Lo stand Univpm sarà dedicato a “Innovazione nella tradizione” e sarà diviso in due settori. Nel primo, esposti prodotti alimentari dell’Azienda Agraria “Pasquale Rosati” come testimonianza del profondo legame dell’ateneo con la tradizione. Nel secondo settore, esposti lievitati da forno e prodotti di pasticceria realizzati con farine convenzionali e con polveri di insetti edibili utilizzate come ingredienti innovativi. Ai visitatori dello stand verrà proposto un percorso sensoriale visivo e olfattivo alla scoperta delle potenziali applicazioni degli insetti edibili in campo alimentare. L’esperienza si concluderà con la somministrazione di un questionario volto a comprendere la propensione del consumatore verso prodotti innovativi contenenti insetti edibili.

Nella Sala Dorica al teatro dei sapori si parlerà di agricoltura di precisione e insetti edibili. Oggi, 9 marzo, dalle 12.30 alle 13.30 un incontro con Adriano Mancini per introdurre il tema dell’Agricoltura 4.0 e Roberto Orsini sul Centro Smart Farming della Politecnica e sulle sperimentazioni in atto. Modera l’incontro il professore Davide Neri. Lunedì 11 marzo, dalle 10.30 alle 11.30 si parlerà di Insetti edibili con Sara Ruschioni e degli aspetti microbiologici con Cristiana Garofalo.

«Per colmare il divario crescente tra fabbisogno alimentare e scarsità di risorse rinnovabili ulteriormente aggravato dal cambiamento climatico, l’agricoltura europea deve concentrarsi su sistemi agricoli più sostenibili e più efficienti. In particolare l’agricoltura del domani guarda ad un utilizzo sempre più spinto di robotica (droni, trattori autonomi) ed intelligenza artificiale con il nome di Agricoltura 5.0. Ciò non significa che l’uomo avrà un ruolo marginale, anzi sarà chiamato a prendere decisioni sulla base di quanto la tecnologia oggi consente di analizzare, ma lo farà con strumenti intelligenti di supporto alle decisioni. In questo scenario l’adozione dell’agricoltura conservativa e di precisione potrebbe rappresentare una valida risposta a questa emergente necessità. In questo ambito nel 2018, l’Università Politecnica delle Marche ha finanziato il progetto strategico “PFRLab: Setting-up of a Precision Farming Robotic Laboratory for cropping system sustainability and food safety and security” nell’ambito del quale, come primo risultato, è stato istituito il Centro di Ricerca e Servizi “Smart Farming” (SFARM) per favorire l’implementazione in aree rurali di un modello innovativo di “gestione agricola”», spiega in una nota l’ente.

Inoltre la Politecnica da tempo da sviluppando progetti di ricerca nell’abito degli insetti edibili. «Si stima che gli insetti facciano parte delle diete tradizionali di almeno 2 mld di persone. Più di 1900 specie sono considerate fonte di cibo, nonostante nella maggior parte dei paesi occidentali l’entomofagia è vista con disgusto. Entro il 2050 arriveremo a 9 mld di persone al mondo e questo richiederà un incremento della produzione di cibo. C’è quindi bisogno di rivalutare e rinnovare le attuali fonti di sostentamento. Gli insetti edibili possono rappresentare una fonte proteica alternativa grazie al loro elevato apporto in nutrienti e al basso impatto ambientale. Al fine di garantire la sicurezza d’uso degli insetti edibili, è necessaria una approfondita valutazione del microbiota ad essi correlato», spiega l’ateneo.

Lunedì 11 marzo alle ore 14:30 nell’Aula Crivelli si terrà il convegno “I progetti di paesaggio nelle Marche dopo il sisma del 2016”, tra gli interventi anche quello del rettore Sauro Longhi.