ANCONA – Si moltiplicano gli attacchi alla rete informatica delle pubbliche amministrazioni. In Italia sono circa 10 ogni due ore. Così la Politecnica delle Marche, ad oggi fortunatamente ancora indenne, ha preferito giocare d’anticipo e quindi firmare un protocollo d’intesa con la polizia postale delle Marche per una maggiore tutela dei dati sensibili.
Il patto
La firma del documento è arrivata questa mattina (22 aprile) per sancire intanto a livello ufficioso il percorso di intesa sinergica che le due istituzioni andranno a perseguire. Poi arriverà il protocollo tecnico che sancirà il metodo di comunicaizone peer to peer attraverso cui Univpm e polizia postale cominceranno concretamente la collaborazione. «L’obiettivo è quello di tutelarci da tutti crimini informatici sui nostri sistemi informativi inerenti la nostra attività – ha affermato il Rettore, prof. Gian Luca Gregori -. Abbiamo molti dati sensibili riguardo gli studenti e soprattutto l’area medica dell’Università. Tutto ciò che può essere fatto per tutelare questo sistema è fondamentale». Ormai tutti i dati viaggiano attraverso i codici binari del linguaggio informatico. E i criminali di questo settore non sono più una rarità. Capita ogni giorno di ricevere email di phishing o attacchi ransomware. «Questo accordo rende possibile non soltanto la razionalizzazione della sicurezza informatica in settori delicati – ha spiegato Alessandra Belardini, dirigente del compartimento polizia postale e delle comunicazioni delle Marche – ma anche la possibilità di capire che insieme si possono realizzare strumenti di condivisione necessari a migliorare la difesa. Gli attacchi informatici sono di varia natura. E ogni sito detiene elementi che possono essere ghiotti ai criminali». Per questo è importante alzare il livello di protezione, soprattutto quando i dati in possesso, se sottratti e utilizzati in modo improprio, possono recare danni ad un’intera comunità. In questo caso quella scientifica e non solo.
I rischi
Proprio in questi ultimi giorni il conflitto Russia-Ucraina sta ampliando il proprio raggio d’azione, dal fronte territoriale della deflagrazione causata dalle bombe a quello dello spionaggio informatico. Ed è quanto mai attuale il rischio che molti enti, pubblici o privati, stiano correndo in un’epoca in cui le guerre si combattono anche a colpi di sottrazione di dati sensibili. «Per questo è molto importante fare sinergia con le polizie postali europee – continua Belardini -. Siamo tutti stretti intorno ad un cerchio di grandissima attenzione. Ovvio che ci sono sistemi di protezione che sono di matrice russa e dobbiamo tutelarci anche da quel punto di vista. In questo la cooperazione tra polizie internazionali fa la differenza». «La prevenzione ed il contrasto di crimini informatici delle infrastrutture critiche – ha aggiunto Cesare Capocasa, Questore di Ancona – garantisce necessariamente una elevata sicurezza al territorio e al suo sistema economico e sociale, ormai fortemente dipendenti da sistemi informatizzati, mediante una più stretta collaborazione tra enti pubblici. La sfida di crescere insieme con il territorio attraverso la sinergia tra i soggetti istituzionali».