ANCONA – Un’app per fare la lista della spesa e richiedere la consegna a domicilio; nel punto vendita il mercato contadino è interattivo e il cassiere diventa un food coach esperto in grado di dare consigli sui prodotti alimentari come quelli “free from”. Un sommelier digitale aiuta a scegliere il vino e il carrello tecnologico riconosce i prodotti inseriti all’interno e permette al cliente di effettuare il check out da solo. Ogni corsia del supermercato ha il suo profumo, la musica in sottofondo cambia in base momento della giornata. Fare la spesa diventa un’esperienza personalizzata, sensoriale e interattiva con “Tigre Easy” il progetto vincitore dell’edizione 2019 di Project Work, un ponte tra università e lavoro.
Nato nel 2015 dalla collaborazione tra il Gruppo Gabrielli e l’Università Politecnica delle Marche, il focus di Project Work quest’anno è stato “La Customer experience arricchita. Il punto vendita da luogo di acquisto a destinazione” ed ha visto il coinvolgimento di 20 studenti del corso business marketing della facoltà di economia dell’Univpm.
A ricevere il premio per “Tigre Easy” – un buono per rilegare la tesi e uno zaino – il team di laureande composto da Alice Calabrese, Eleonora Gambacorta, Livia Leopardi Dittajuti e Lucrezia Peloni. Le studentesse sono state premiate dal rettore Gian Luca Gregori, Barbara Gabrielli vicepresidente gruppo Gabrielli, la direttrice del dipartimento di marketing Maria Serena Chiucchi e Silvia Borroni, responsabile Innovation Lab del gruppo Gabrielli.
«Ci era stato chiesto dai Magazzini Gabrielli di realizzare un progetto per rendere il supermercato da luogo di acquisto a luogo di destinazione dove passare anche del tempo – spiega Eleonora Gambacorta . Abbiamo cercato di dare soluzioni al cliente- che pianifica la spesa e ha poco tempo a disposizione- sia per velocizzare gli acquisti, sia per godersi lo spazio del punto vendita. Ad esempio abbiamo unito tradizione e innovazione creando un ambiente che richiama il mercato contadino rendendolo interattivo con degli schermi tecnologici. In questo modo il cliente può vivere un’esperienza a 360° che coinvolge tutti i 5 i sensi. La spesa da momento noioso diventa un momento piacevole e di svago».
«Questa esperienza è stata molto utile perché abbiamo messo in pratica quello che abbiamo studiato sui libri» afferma Alice Calabrese.
«La nostra azienda ha l’esigenza di trasformarsi e queste ragazze hanno interpretato perfettamente la richiesta di rendere il punto vendita il touchpoint più importante per i nostri clienti integrandolo con iniziative online e offline – commenta Barbara Gabrielli, vicepresidente del Gruppo Gabrielli -. Grazie a tutti gli studenti che hanno fatto un’importante lavoro di ricerca per sviluppare idee inerenti l’innovazione degli spazi di vendita dei nostri marchi, intesi come luoghi non luoghi, per offrire al cliente esperienze personalizzate e coinvolgenti. Ne prenderemo spunto. Nei nostri supermercati siamo già partiti con l’innovazione tecnologica, ad esempio l’azienda sta già sperimentando nella zona di Pescara il “click and collect” e il “click and home”, ad Ascoli il “click and home”».
Project work si conferma uno strumento importante per abbreviare il divario tra università e mondo del lavoro. «L’integrazione tra Università e imprese è fondamentale. Due saranno le direttrici del mio mandato- afferma il rettore dell’Univpm, Gian Luca Gregori-, una l’internazionalizzazione e l’altra l’integrazione con il territorio. Il progetto si colloca perfettamente in questa direzione. L’obiettivo dell’Univpm non è solo quello di fornire competenze agli studenti ma anche di favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro. Project Work permette agli studenti di affrontare temi operativi, realizzare progetti ed essere valutati da manager». Senza considerare i dati di questa edizione vinta da “Tigre Easy”, dal 2015 sono stati 134 gli studenti coinvolti in “Project Work”, 27 i progetti presentati, 5 gli stage attivati, un’assunzione a tempo indeterminato e un dottorato di ricerca appena stato attivato.