Ancona-Osimo

Urbisaglia: «Chiedo scusa, ma non mi dimetto da consigliere»

Il consigliere ha comunicato questa mattina, lunedì 24, in consiglio comunale la sua decisione e l’adesione al gruppo misto. «Vergogna» hanno urlato i rappresentanti del Centro Sociale Asilo Politico, mostrando lo striscione «Urbisaglia vattene! Carlo vive!»

Lo striscione del Centro Sociale Asilo Politico nell'aula di Palazzo degli Anziani dove era in corso il consiglio comunale

ANCONA – «Non mi dimetto. Chiedo ancora scusa per il disagio e la situazione che sono creati, ma manterrò il posto di consigliere comunale perché ritengo la mia permanenza svincolata da ciò che è successo in questi giorni. Nonostante il mio scivolone, in questi anni ho portato avanti tantissime battaglie per la città e desidero continuare a farlo».

Così il consigliere Diego Urbisaglia, questa mattina, lunedì 24 luglio, all’inizio della seduta del consiglio comunale a Palazzo degli Anziani, dopo l’espulsione dal Pd decisa ieri dalla Commissione Comunale di garanzia del partito per un post scritto da Urbisaglia su Facebook contro Carlo Giuliani, il manifestante ucciso durante il G8 di Genova.

Il consigliere Diego Urbisaglia prima dell’inizio della seduta del consiglio comunale

Il consigliere ha comunicato questa mattina l’adesione al gruppo misto e la sua autosospensione dal Pd e ha ribadito che aveva «già chiesto scusa per le parole troppo forti utilizzate, prima ancora che si scatenasse la bufera mediatica. Oggi chiedo nuovamente scusa ai diretti interessati, a Carlo e ai suoi familiari, al Pd e alla mia famiglia che ha subìto grandi disagi in questi giorni. Mi dispiace molto, ma confermo che manterrò il mio posto di consigliere perché se nel piatto della bilancia metto lo scivolone fatto di cui ho chiesto scusa, e la mia azione degli ultimi anni, non ritengo giusto e rispettoso verso chi mi ha dato sempre il sostegno e crede in me le mie dimissioni da consigliere comunale».

Alcuni rappresentanti del Centro Sociale Asilo Politico, presenti a Palazzo degli Anziani

«Vergogna» hanno urlato i rappresentanti del Centro Sociale Asilo Politico che sono intervenuti durante il consiglio, mostrando lo striscione «Urbisaglia vattene! Carlo vive!». «Ha oltraggiato la memoria di Carlo, se ne deve andare dal consiglio. Nonostante le scuse per i toni aspri usati, la cosa più grave è che ha continuato a rivendicare il suo pensiero, ovvero che per lui Carlo doveva morire. È inaccettabile», ha dichiarato Sergio Sinigaglia, portavoce del centro sociale.