Ancona-Osimo

Uscita Ovest, intermodalità, crociere e merci: il porto al centro del confronto tra i candidati sindaco

Diomedi, Mancinelli, Rubini e Tombolini hanno detto la loro sul ruolo strategico dello scalo dorico: traffico passeggeri, traffico merci, dialogo porto-città, cantieristica, intermodalità e uscita dal porto. L’incontro, rivolto agli operatori dello scalo dorico e alle relative associazioni, è stato organizzato dall’International Propeller Club di Ancona e si è svolto all’Autorità Portuale

Veduta dall'alto del Porto di Ancona
Veduta dall'alto del Porto di Ancona

ANCONA- Diomedi, Mancinelli, Rubini e Tombolini a confronto. I quattro candidati sindaco della città di Ancona hanno detto la loro sul ruolo strategico del porto dorico: traffico passeggeri, traffico merci, dialogo porto-città, cantieristica, intermodalità e uscita dal porto. L’incontro, rivolto agli operatori dello scalo dorico e alle relative associazioni, è stato organizzato dall’International Propeller Club di Ancona e si è svolto ieri pomeriggio (21 maggio) all’Autorità Portuale. Ad introdurre il confronto il presidente del Propeller club di Ancona, Andrea Morandi mentre il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Rodolfo Giampieri ha ricordato i dati relativi al porto internazionale di Ancona.

Nella foto: al centro il presidente dell’International Propeller Club di Ancona, Andrea Morandi e il presidente dell’Adsp Rodolfo Giampieri

La centralità del porto di Ancona e l’intermodalità, hanno visto d’accordo i quattro candidati sindaco, seppur ognuno con idee e priorità differenti. Tutti hanno rimarcato la necessità di valorizzare maggiormente lo scalo e la necessità di infrastrutture. «Se questa Autorità Portuale esiste è grazie alla battaglia portata avanti dal Moviemento 5 Stelle- esordisce Daniela Diomedi, candidata sindaco del M5S-. Ancona è il porto e il porto è Ancona. È il motore dell’economia della regione. Lo scalo dorico deve conservare la polifunzionalità in tutti i suoi aspetti, è quindi necessaria la collaborazione tra Comune, Regione e Adsp. Bene la riapertura del Porto Antico ma c’è ancora molto da fare. La restituzione di un luogo va programmata: io non sarei partita da una fontana ma dalla mobilità sostenibile e dalla ricettività. L’obiettivo è che le persone tornino qui in vacanza».

Daniela Diomedi, candidata sindaco del M5S

La Diomedi propone quindi un Piano per l’uso e la valorizzazione delle parti storiche del porto da elaborare con Univpm, Adsp e Soprintendenza. La candidata pentastellata torna ancora una volta a parlare della chiusura della stazione marittima. «Per noi la scelta di sopprimere il collegamento ferroviario tra stazione centrale e Ancona Marittima è sbagliata. Nei prossimi mesi chiederemo al Ministro e a RFI di rivalutare la scelta e se venisse confermata chiederemo all’Adsp e a Conerobus di studiare un sistema di trasporto pubblico che va dalla Mole alla Lanterna Rossa. Una particolare attenzione dovrà poi essere dedicata all’inquinamento ambientale e acustico. Per quanto riguarda lo sviluppo crocieristico, quattro anni fa proponemmo un emendamento alla deliberazione riguardante il prolungamento della banchina 4 ma venne bocciato. Oggi invece viene dato il via libera al banchinamento del Molo Clementino -incalza la Diomedi che conclude ricordando gli esposti del M5S all’Anac, alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica per l’Uscita Ovest-. Non è più sopportabile che un porto internazionale come quello di Ancona sia servito da una strada di rango comunale. Per il collegamento porto – grande viabilità noi chiediamo che il soggetto competente torni ad essere l’Anas».

Secondo il sindaco uscente Valeria Mancinelli, candidata del centrosinistra (Pd, Verdi, Ancona Popolare, Ancora X Ancona, Centristi x Ancona) «Il traffico passeggeri e il traffico merci devono essere ampliati, dobbiamo continuare su questa strada. L’Adsp sta già lavorando per avere treni sulle banchine ma il tema centrale resta comunque come far entrare e uscire merci e passeggeri dal porto. Per noi la soluzione è l’Uscita a Nord: c’è il progetto del Lungomare Nord e il raddoppio della variante da Torrette a Ancona Nord. L’Anas ci ha appena comunicato che il progetto definitivo è stato approvato e ora procederanno con la redazione del progetto esecutivo. L’Anas sta anche studiando la bretellina di raccordo tra la Flaminia e la variante».

Valeria Mancinelli candidata sindaco centrosinistra

Il sindaco uscente risponde sulla chiusura della stazione marittima. «Continuiamo a dire no alla riapertura della stazione marittima perché rallenterebbe le attività produttive del porto. Come sapete abbiamo progetti di riqualificazione della zona intorno alla Mole Vanvitelliana e degli spazi utilizzati fin ad oggi dai binari. Sul rapporto porto-città bisogna continuare come fatto in questi 5 anni. Abbiamo vinto 6 milioni per riqualificare l’area e le prime azioni del Waterfront sono iniziate come l’illuminazione e la demolizione delle officine del Nautico. Se venissi rieletta, l’assessore al Porto Ida Simonella sarà riconfermata per l’ottimo lavoro svolto. La cantieristica è uno degli asset importanti per lo sviluppo della città e tutti i cantieri anconetani sono in fase espansiva. Per la mobilità sostenibile, saranno acquistati dei filobus per trasportare le persone al Porto Antico. Inoltre, saranno potenziati i bus dalla stazione al centro città. Sarà realizzato un tratto ciclabile dalla stazione a piazza della Repubblica, che si collega al tratto che va da piazza Ugo Bassi alla stazione».

Francesco Rubini, candiato sindaco Altra Idea di Città

«Questo scalo è già importante e ha la possibilità di diventare la porta d’oriente. Per lo sviluppo del porto ci sono temi decisivi come l’innovazione tecnologica e la blue economy cioè, sfruttare il mare per produrre economia e occupazione ma allo stesso tempo difenderlo- commenta Francesco Rubini, candidato sindaco di Altra Idea di Città. Per quanto riguarda l’intermodalità, devono essere fatti tutti gli sforzi possibili per spostare il traffico dalla gomma al ferro. Il tempo perso per l’Uscita Ovest pesa su questa città, bisogna ripartire da zero. Noi vogliamo tornare a riflettere sulla metropolitana di superficie: riuscire a coniugare il trasporto su ferro delle merci e delle persone sarebbe la realtà ideale».

Secondo Rubini «ci sono poi questioni pratiche da affrontare come il destino dei silos e i il bisogno di aumentare gli spazi per le attività del porto, ad esempio, utilizzando l’ex Bunge e l’incompiuta della dogana. C’è il tema dei parcheggi dei tir. Va bene realizzarli all’ex Fiera della Pesca ma servono anche servizi annessi per i camionisti». E ancora, «la cantieristica crea occupazione ma c’è il tema dei subappalti, delle condizioni dei lavoratori e del caporalato. Occorre il massimo impegno in modo che i tanti protocolli sottoscritti siano realtà. In riferimento al dialogo porto-città, l’operazione di liberazione della parte storica del porto è iniziata e va affrontata con coraggio: bisogna controllare gli accessi e la sosta selvaggia. Bisogna connettere il porto con il resto del centro storico quindi riaprire siti e patrimonio storico culturale». Rubini propone anche la riapertura di via Sottomare e il senso unico in via della Loggia. Infine, annuncia che la sua prima azione da sindaco sarà asfaltare via Mattei.

Stefano Tombolini, candidato sindaco del centrodestra e delle liste civiche

Il candidato sindaco del centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli D’Italia) e delle liste civiche (60100 e Servire Ancona) Stefano Tombolini insiste sull’Uscita Ovest. «La nostra città gira completamente intorno al porto e ai commerci. Il porto ha bisogno di crescere e per farlo servono infrastrutture. Ma quando era il momento nessuno ha difeso l’Uscita Ovest. Noi eravamo contrari ad un project affidato solo ad un privato al costo di 392 milioni di euro. Serve la partecipazione del pubblico. Il porto andava infrastrutturato ma lo hanno spento senza proferire parola».

Tombolini riflette poi sulla cantieristica. «La cantieristica e la mobilitazione delle merci sono le due attività principali, servono più spazi. Per quanto riguarda l’intermodalità, bisogna vedere se il transito è compatibile con la sostenibilità economica. Investiamo sul porto e valorizziamolo attraverso attività di concertazione. L’Amministrazione dà supporto e sostegno facendo analisi di fattibilità economica e temporale». Tombolini propone infine di realizzare parcheggi in porto così da lasciare l’auto vicino alla spina dei corsi.