ANCONA – «Negli ultimi 20 anni si è cambiato direzione dell’uscita dal porto per tre volte, sembra una barzelletta. C’è forse una volontà politica di lasciare Ancona fuori dai più importanti collegamenti trasportistici?». Il vice presidente delegato della Territoriale di Ancona di Confindustria Pierluigi Bocchini interviene nel dibattito sull’uscita dal porto di Ancona.
E non usa mezzi termini Bocchini: «L’ultimo stop di Anas è incomprensibile: questo ultimo miglio, che già a primavera di quest’anno sembrava aver avuto un positivo riscontro, all’improvviso si è bloccato. Motivo? Le gallerie previste nell’ultimo miglio insistono in area in frana. E si scopre adesso? L’interramento previsto tra la Palombella e Torrette, (ndr delineato dopo il Protocollo d’Intesa controfirmato da Mit – Ministero infrastrutture, Regione, Autorità di Sistema Portuale, Comune di Ancona, Rfi e Anas all’inizio del 2017, su cui si andranno a sviluppare una nuova sede ferroviaria e stradale) e gli oltre 230 milioni di euro di finanziamenti per la realizzazione del raddoppio della Ss 16 da Falconara a Torrette, risultano decisivi per completare l’uscita dal Porto con il raccordo tra lo stesso interramento e la Ss 16 più a monte, sempre a Torrette.
Questo utilizzo strumentale dell’area in frana come elemento decisivo per la realizzazione di quest’opera fondamentale è inaccettabile. Finalmente c’era un progetto che ormai sembrava, seppure con tempi non sicuramente brevi, ben avviato. E ancora una volta siamo fermi».
Secondo il numero due degli industriali dorici, il tema dell’uscita dal Porto di Ancona è strategico e non più procrastinabile. «È inutile che si lavori a progetti di riqualificazione – afferma – se poi il collegamento trasportistico da e verso lo scalo dorico rimane nelle condizioni in cui si trova oggi, ivi compresa l’enorme criticità dell’inquinamento causato dai 4 km di coda che si generano. E chi pensa alle aziende che lavorano nel porto? La cantieristica è asse portante ed irrinunciabile nello sviluppo dell’economia portuale: ad Ancona ci sono realtà conosciute in tutto il mondo per il loro prestigio e per i prodotti che fanno, portando il Made in Ancona nel mondo e il distretto di Ancona è il secondo polo industriale della nautica a livello nazionale e internazionale.
Senza dimenticare i fornitori che si trovano quotidianamente ad affrontare le criticità in entrata nell’area portuale per persone e merci. Altro tasto dolente: la crocieristica. Se si vuole davvero far diventare Ancona un hub crocieristico è necessario che ci siano collegamenti facili per le escursioni e le visite anche nell’entroterra. Ma non solo: esistono realtà importanti che operano anche nel settore dei trasporti e della logistica, realtà in crescita che investono sul territorio e garantiscono occupazione. Vogliamo finalmente dare a queste aziende un porto non solo efficiente, razionale e moderno ma anche accessibile?».
In conclusione il presidente Bocchini lancia anche un appello a tutti i soggetti che gravitano all’interno dell’area portuale per implementare una strategia comune finalizzata a non perdere questa importante occasione.
«Per questo apprezzo la convocazione della riunione indetta dal sindaco Mancinelli per la prossima settimana per fare il punto sullo stato dell’arte per la realizzazione della viabilità in uscita dal Porto. Questo va esattamente nella direzione che auspichiamo e come Confindustria saremo in prima fila con la nostra capacità progettuale e propositiva, confidando che possa essere di stimolo per concludere i progetti più rapidamente possibile».