ANCONA – Era andato sul monte Conero, dove aveva un capanno di famiglia, per cambiare le ruote dell’auto. Non vedendolo tornare i familiari sono andati a cercarlo e lo hanno trovato morto. Addio a Pietro Bartolucci, 64 anni, per oltre dieci anni giardiniere del Comune. È morto venerdì scorso ma solo oggi si è diffusa la notizia. Bartolucci era un esperto agronomo con una brillante carriera trascorsa per lo più all’estero dove ha importato la coltivazione degli ulivi.
Lavoratore umile nascondeva una preziosa esperienza maturata in 30 anni di attività dopo la specializzazione presa in agricoltura tropicale e subtropicale all’Istituto Agronomico per l’Oltremare, a Firenze. Dopo la specializzazione era stato in Nepal, in Pakistan e in India, portando la coltivazione dell’oliva e seguendo le costruzioni e gli avvi dei primi frantoi. Bartolucci ha lavorato per il ministero degli Esteri italiano, per il ministero dell’Agricoltura indiano e per il Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, in diversi progetti. Da più di dieci anni lavorava come giardiniere per il Comune continuando ad elargire la sua ricca esperienza di agronomo. Diversi i trattati da lui scritti e la collaborazione anche con la onlus Seniores Italia che contribuisce allo sviluppo economico dei paesi dell’Himalaya.
Quando poteva andava in ferie nei paesi dove aveva avviato la coltivazione degli ulivi, prestando al sua attività come volontario nella onlus. Originario del Poggio era il quarto di otto fratelli. Domani (21 novembre) il funerale ai Salesiani, alle 15. Bartolucci lascia la moglie Stefania Maria Malatesta, i fratelli Maria, Maria Grazia, Mariangela, Stefano, Lorenzo e Morena e numerosi nipoti.