ANCONA – Mare cristallino e bellissime spiagge di ghiaia, sabbia e scogli. Morbide colline, città d’arte e borghi medievali. Le Marche sono un territorio da scoprire, ricco di storia e tradizioni. Un numero sempre maggiore di turisti sceglie la regione come meta per le vacanze. Ecco i 10 luoghi assolutamente da visitare, consigliati da Francesca Coltrinari, professore associato di Storia dell’arte moderna presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dei Beni Culturali e del Turismo (Unimc).
Ancona e la Riviera del Conero – Da non perdere le suggestive chiese medievali a due passi dal mare, che nei secoli sono state luogo di preghiera e meditazione al riparo del monte Conero. In particolare la chiesa di Santa Maria di Portonovo, affacciata su una delle più belle spiagge dell’Adriatico e l’abbazia di San Pietro al Conero nel comune di Sirolo, inserita nel verde del monte. Per completare questo itinerario medievale, si può fare un salto a Numana, dove la chiesa del SS. Crocifisso al centro della città, di forme contemporanee, conserva un antico crocifisso in legno, molto venerato perché si riteneva scolpito da Nicodemo, uno dei discepoli di Cristo. Se si vuole proseguire su questo percorso tematico, ad Ancona è possibile visitare la cattedrale di San Ciriaco, un altro capolavoro dell’architettura del ‘200 ispirata ai modelli orientali. Da visitare ad Ancona anche la chiesa di Santa Maria di Piazza, la Loggia dei Mercanti, con la facciata scolpita a metà del ‘400 da Giorgio di Matteo da Sebenico, autore anche dei portali della chiese di San Francesco alle Scale e Sant’Agostino. E, infine, gli importanti musei: civico, diocesano e archeologico statale.
Urbino e il Montefeltro – Area che unisce ai valori paesaggistici una rete di borghi di grande fascino che hanno ancora le tracce del dominio secolare della signoria dei Montefeltro, nelle mura e nelle fortezze disseminate in tutta l’area. Da non perdere è Urbino, una delle città più emblematiche del Rinascimento con il quattrocentesco palazzo ducale, che è anche la sede della Galleria nazionale delle Marche. Il museo conserva i capolavori legati alla corte di Urbino di Piero della Francesca, Giusto di Gand e Predo Berruguete, Paolo Uccello, Raffaello, Federico Barocci e molte altre opere che sintetizzano l’arte di tutta la regione. Attualmente è anche in corso l’interessante mostra “Il Montefeltro e l’oriente islamico” (fino al 30 settembre 2018).
Fano – Chi si muove sulla costa può fermarsi a Fano, città ricca di storia che va dall’antichità (con l’arco di Augusto) fino al barocco. Da non perdere la cappella Nolfi all’interno del duomo, un capolavoro del barocco, decorata da stucchi e affreschi del pittore bolognese Domenico Zampieri detto Domenichino (1618-1619). Da vedere anche il teatro della Fortuna, uno dei tanti teatri settecenteschi delle Marche, testimonianza dell’amore per lo spettacolo e l’opera. Una novità è il “Museo della via Flaminia” aperto da poco nell’ex chiesa di San Michele, accanto all’arco di Augusto: un museo virtuale sperimentale che ricostruisce la storia dell’importante via di comunicazione.
Loreto – È d’obbligo una visita a Loreto, nel santuario della Santa Casa che è uno dei complessi artistici più importanti d’Italia, soprattutto per l’architettura e la scultura. La chiesa racchiude infatti l’ornamento marmoreo della reliquia della Santa Casa di Nazareth, uno scrigno di marmi scolpiti con le storie della Madonna e figure di profeti e sibille fra il 1520 e il 1570 circa da grandi maestri del Rinascimento come Andrea Sansovino. Numerose le sculture in bronzo, dalle tre porte maggiori a quelle della santa cappella, alla statua di Sisto V e alle fontane di Loreto, tutte opere di maestri come i fratelli Lombardi, Calcagni e altri. Da vedere anche il Museo Pontificio di Loreto, da poco riallestito e aperto a ingresso libero, dove si trovano dipinti e oggetti d’arte provenienti dal santuario o ad esso donati. Fra essi spiccano le opere di Lorenzo Lotto (1480-1556) il grande pittore veneziano, molto attivo nelle Marche, che morì proprio a Loreto nel 1556. Sette di esse sono nel museo e una, la grande tela con i SS. Cristoforo, Rocco e Sebastiano, protettori dei viaggiatori e contro la peste, è collocata in chiesa.
Jesi – Città ricchissima di monumenti, dal palazzo comunale disegnato da Francesco di Giorgio Martini ai primi del ‘500, fino alle varie chiese. Da non perdere è la pinacoteca civica di palazzo Pianetti, sia per la sede espositiva che per le opere esposte. Il palazzo è un esempio importante di architettura del ‘700 decorato da affreschi e da una galleria rococò decorata da stucchi e specchi. Fra le opere conservate spiccano i dipinti di Lorenzo Lotto eseguiti per questa città, fra cui la Pala di Santa Lucia del 1532, un quadro originalissimo dove il pittore racconta in sequenza i vari episodi della storia della santa come in una sorta di fumetto.
San Severino Marche – É una delle poche città colpite dal terremoto che ha riaperto il proprio museo. Antico centro dall’aspetto ancora medievale, vale una visita per il suo aspetto urbanistico complessivo e la piazza, dove si armonizzano edifici di varie epoche in un insieme unico, racchiuso da un paesaggio di grande bellezza. Il museo civico, da poco riallestito, conserva le opere di artisti attivi nel territorio nei secoli, a partire dai fratelli Lorenzo e Jacopo Saimbeni, pittori del primo ‘400 di San Severino, interpreti dello stile gotico internazionale, ricco, elegante ma anche capace di raffigurare gli aspetti della quotidianità. Ma altri capolavori del Rinascimento sono la Madonna della pace di Pinturicchio, un polittico di Vittore Crivelli e un altro di Niccolò Alunno e le opere del maestro del rinascimento locale, Lorenzo d’Alessandro. Da non perdere anche la visita alla vicina chiesa medievale di san Lorenzo in Doliolo, con la cripta affrescata dai Salimbeni, con un incredibile ciclo di Storie di Sant’Andrea (1407 circa).
Monte San Giusto – É una sorta di città del principe: spiccano infatti palazzo Bonafede e la chiesa di santa Maria in Telusiano, entrambi voluti dal vescovo Niccolò Bonafede ai primi del ‘500, entrambi monumenti del Rinascimento. La chiesetta di Santa Maria, da poco riaperta dopo i danni del terremoto, conserva uno dei più bei dipinti di Lorenzo Lotto, la Crocifissione, con il ritratto del vescovo Bonafede, visibile ancora nel suo luogo d’origine.
Fermo – La città di Fermo è un altro dei grandi centri monumentali della regione. Va visitata passando per la sua piazza centrale, piazza del Popolo, percorrendo le vie medievali del centro e salendo fino al duomo da cui si può vedere un panorama vastissimo. Da non perdere a Fermo le cisterne romane, un complesso antico sotterraneo ricco di fascino; il museo di palazzo dei Priori, anch’esso appena riaperto dopo il terremoto, che conserva l’Adorazione dei pastori di Rubens proveniente dalla chiesa di san Filippo Neri. Quest’ultima, importante chiesa seicentesca, è ora sede museale e accoglie la mostra “Il ‘400 a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli” (aperta fino al 2 settembre 2018). La mostra è per tutti gli appassionati di arte del Rinascimento e oltre ai dipinti, con un significativo nucleo di opere del Crivelli, presenta anche manoscritti e ceramiche.
Torre di Palme – Borgo appartenente al comune di Fermo, con posizione panoramica sul mare e struttura medievale ben conservata. Da non perdere nella chiesa di sant’Agostino il polittico di Vittore Crivelli, una delle prime opere dell’artistia veneziano.
Ascoli Piceno – La città di Ascoli è uno dei luoghi in assoluto da non perdere nelle Marche. Oltre a una bella zona archeologica con un anfiteatro ancora integro, le varie fasi storiche, dal medioevo in poi, sono accomunate dall’uso del travertino che rende uniforme la città. Imperdibile piazza del popolo, una delle più belle d’Italia, con il palazzo dei Capitani, la chiesa di San Francesco, i portici e lo storico caffè Meletti. Da non perdere la cattedrale di Sant’Emidio che, nella cappella del Sacramento, conserva lo spettacolare polittico di Ascoli di Carlo Crivelli (1472), un capolavoro del Rinascimento veneziano nella sua cornice originale, l’unica opera integra dell’artista nelle Marche. E poi il museo civico che raccoglie le opere di proprietà comunale, fra cui altri dipinti di Crivelli, di Vincenzo Pagani, Cola dell’Amatrice, Tiziano, Guido Reni.