ANCONA- Una mobilitazione decisa e nel rispetto della normativa anti-Coronavirus. Così diverse sigle di Centri Sociali marchigiane sono scese in Piazza Roma, ad Ancona, per protestare contro la gestione della campagna vaccinale da parte della Regione Marche. Nella fattispecie, ad aver riunito i manifestanti nel capoluogo sono stati lo Spazio Autogestito Arvultùra, l’Ambasciata dei diritti nelle Marche, il CSA Sisma, il CSA Officina Trenino 211, lo Spazio Comune Tnt di Jesi, l’Officina Popolare Jolly Roger, il Lab Sociale Fabbri, Falkatraz-Csa Kontatto, Spazio Autogestito Grizzly Fano e Spazio Comune Hèval.
Al grido di “C’è una RAEGIONE se siamo allo sbando”, l’organizzazione della manifestazione ha puntato il dito su alcune tematiche ribadite anche in un comunicato: «La Regione Marche ha falsato i dati su consegna e somministrazione vaccini. Quattordici ore di attesa in ambulanza per i pazienti covid a causa della mancanza di posti letto. Nelle ultime settimane costantemente tra le prime regioni italiane per posti letto occupati nelle terapie intensive e numero dei ricoveri nei reparti covid e tra le ultime per numero di dosi di vaccino somministrate. Quartultima in Italia per i vaccini somministrati agli over ottanta. Ritardi nei bandi di concorso Asur e assenza di borse di specializzazione. Aumento del finanziamento pubblico alla sanità privata. Ultima in Italia per il numero di anestesisti per ogni posto letto in terapia intensiva».
Poi, in direzione del presidente regionale Francesco Acquaroli e della sua Giunta: «Queste ad un anno dall’inizio della pandemia sono le Marche del Presidente Acquaroli e dell’Assessore alla salute Saltamartini, un’idea di sanità neoliberista sul modello lombardo unita all’incompetenza che ha di fatto trasformato le Marche in un lazzaretto a cielo aperto. Ora basta. La criminale gestione a livello governativo non toglie le responsabilità di Acquaroli e dei suoi sodali, non è possibile delegare ad una Giunta regionale come questa scelte che influiscono così pesantemente sulla nostra vita. Davanti a questo scenario drammatico non si può rimanere immobili e in silenzio. Riprendiamo parola tutte e tutti insieme».
Microfono libero e pensieri che si sono susseguiti sotto gli occhi delle forze dell’ordine che hanno presidiato la piazza anconetana. A tracciare un bilancio è stato il portavoce degli attivisti Enrico Bocchini: «Siamo in piazza perchè vediamo che la situazione nella nostra regione è drammatica. Già quest’estate c’eravamo mobilitati per ribadire la mancanza di posti letto pubblici alla luce di un accordo che aumentava del 40% le tariffe destinate ai posti letto privati. La nostra regione è quella con la percentuale più alta dei posti in terapia intensiva e siamo ben oltre la soglia critica. Come se non bastasse si lamenta una carenza di personale legate a medici anestesisti e medici generali. Parlando della campagna vaccinale troviamo delle incongruenze, molteplici dosi di vaccino risultano sparite e non si capisce a chi siano andate. Bisogna cambiare la rotta, investire sulla medicina pubblica, territoriale e locale e potenziare la campagna dei vaccini».
In piazza al fianco dei manifestanti anche il leader di Altra Idea di Città Ancona e consigliere comunale dorico Francesco Rubini: «Siamo qui perchè questa pandemia ha mostrato fino in fondo l’inefficienza della sanità marchigiana gestita malamente prima dal centro-sinistra e poi distrutta dal centro-destra. Chiediamo che la sanità torni libera, territoriale e al servizio di tutti. Le risposte dalla Regione sono vaghe e preoccupanti. Sembra che questa Giunta sia caduta da Marte, l’Assessore Saltamartini afferma cose che subito dopo si rivelano inesatte o addirittura false. I vaccini devono essere la soluzione».