ANCONA – Niente nido né infanzia senza certificato. Dopo la proroga concessa nel 2018, scatta da oggi, 11 marzo, il rischio di esclusione dalla frequenza scolastica per i bambini da 0 a 6 anni non vaccinati. È scaduto ieri, 10 marzo, il termine per presentare la certificazione originale e quei genitori che non hanno ottemperato agli obblighi previsti dalla Legge Lorenzin varata nel 2017, vedranno i propri figli non poter accedere ai nidi e alle scuole d’infanzia se non in regola con le 10 vaccinazioni obbligatorie, mentre dalla primaria alla seconda superiore potranno entrare lo stesso ma verrà applicata una sanzione pecuniaria di 500 euro.
I 10 vaccini obbligatori sono: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella.
Nelle Marche le coperture vaccinali raggiunte a 24 mesi (fonte Ministero della Salute) nel 2017 sono state: 93,01% (poliomelite), 92,94% (difterite), 93,02% (tetano), 92,92% (pertosse), 92,66% (epatite b), 92,49% (Haemophilus), 88,21% (morbillo), 88,15% (parotite), 88,14% (rosolia), 58,04% (varicella). A 36 mesi nel 2017 (fonte Ministero della Salute): 93,40% (poliomelite), 93,18% (difterite), 93,45% (tetano), 93,17% (pertosse), 92,82% (epatite b), 92,44% (Haemophilus), 90,44% (morbillo), 90,26% (parotite), 90,33% (rosolia), 43,47% (varicella). Valori che non hanno ancora raggiunto la soglia del 95% per nessuna delle 10 vaccinazioni obbligatorie e considerata di sicurezza per la cosiddetta “immunità di gregge”, ovvero per considerare al sicuro anche le persone non vaccinate.
Sulle sanzioni previste a partire da oggi, si è espresso il primario dell’infettivologia di Torrette, Andrea Giacometti. «È una situazione dolorosa, a cui non saremmo dovuti arrivare – spiega. – Come infettivologo non posso che sostenere il più ampio uso possibile dei vaccini, però comprendo la situazione di difficoltà in cui saranno messi molti genitori e l’imbarazzo che proveranno i bambini esclusi dagli asili. D’altro canto, ho già avuto in cura pazienti giovani e anziani, alcuni immunodepressi altri perfettamente nella norma, che hanno contratto in forma grave, da ricovero, malattie prevenibili con vaccinazione. La moderna medicina, curando efficacemente malattie “gravi” di vario tipo, ha tuttavia determinato un incremento del numero dei soggetti con difese immunitarie ridotte. È nell’interesse di questi soggetti che devono essere vaccinati tutti coloro che possono entrarvi in contatto, a scuola e anche altrove. Si tratta di una forma di altruismo».