Ancona-Osimo

Valmusone, si contano i danni post alluvione: solo a Castelfidardo ammontano a 7 milioni di euro

Un importo ingente derivante dalla somma tra i 5 milioni e 513mila euro calcolati dai privati e un milione e 300mila pubblici

Castelfidardo dopo l'alluvione
Castelfidardo dopo l'alluvione

VALMUSONE – Sette milioni di euro circa, a tanto ammonta la stima provvisoria dei danni provocati sul territorio dall’ondata di maltempo del 18-19 settembre scorso solo a Castelfidardo. Osimo ne starebbe contando altrettanti. Un importo ingente, quello fidardense, derivante dalla somma tra i 5 milioni e 513 mila euro calcolati dai privati per il ripristino delle rispettive attività ed abitazioni, in specie quelle operanti a ridosso dell’area alluvionata dall’esondazione dell’Aspio, ed il milione e 300mila euro a carico delle aree pubbliche. Il Comune ha già speso oltre 40mila euro per gli interventi di somma urgenza effettuati nel vivo dell’emergenza ma il conto per la definitiva sistemazione e messa in sicurezza è destinato a lievitare. Dalle indagini preliminari dell’ufficio tecnico e di geologi esperti del settore, saranno necessari 620mila euro per il consolidamento delle scarpate dove si sono verificati gli smottamenti più significativi: via Brandoni, via IV Novembre e via Donizetti le più critiche.


Le parole del sindaco Ascani

«Mi auguro che alcuni di questi interventi sulle scarpate possano essere riconosciuti dal Governo e dalla Regione. Il conto sarebbe stato molto più salato se non fossero state costruite le vasche di espansione sul Fosso Rigo dove per una volta possiamo affermare che si è migliorata la situazione per tempo, almeno su un versante di Castelfidardo. Rimane ora la grande opera di messa in sicurezza del Fosso del Vallato, un progetto che aspetta solo la richiesta di finanziamento da parte della Regione al Ministero dell’Ambiente visto che abbiamo prodotto già da tempo il progetto esecutivo con il Consorzio di Bonifica», spiega il sindaco Roberto Ascani. Poi 350mila euro dovranno essere invece destinati agli interventi di ripristino di asfalti e caditoie delle strade (vedi il percorso tagliafuoco sotto la Selva) invase dal fango, 220 mila euro per lo sgombero dei fossi (Vallato e Albanacci) ed altri 80mila euro per l’abbattimento e rimozione di alberi e piante pericolose.

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