ANCONA – Sono 4mila le dosi di vaccino Moderna giunte domenica nelle Marche, mentre per mercoledì sono attese intorno alle 40mila dosi di Pfizer Biontech. Con il rialzo dei contagi nelle Marche, che vede un 33% di positivi in più nell’ultima settimana, riveste un’importanza cruciale la vaccinazione nel limitare il dilagare della pandemia e delle sue varianti, più facilmente diffusive.
Nelle Marche ad oggi hanno ricevuto la prima dose del vaccino contro il covid 920mila persone, e una volta coperte le 31mila prenotazioni che restano ancora da evadere, avranno ricevuto la prima somministrazione 960mila persone, ovvero un 70% della popolazione target. Anche se l’86% degli over 60 possiede una copertura vaccinale, avere raggiunto una copertura vaccinale contro il virus solo nel 70% della popolazione vaccinabile delle Marche, una volta evase le prenotazioni, appare un dato ancora non sufficiente a limitare la circolazione del virus.
«Il 70% è un valore ancora troppo basso – afferma Massimo Magi, presidente regionale Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale – occorre arrivare almeno all’85%, visto che l’immunità gregge si ottiene con il 90% di copertura vaccinale». Il presidente Fimmg lancia una bordata alla campagna vaccinale marchigiana: «Chi ha organizzato la campagna vaccinale sta toppando clamorosamente – afferma -, hanno puntato tutto sugli hub, mentre alla proposta di vaccinazione di precisione avanzata da noi medici, nessuna risposta, tutto tace. Sono curioso di vedere come risolveranno il problema proprio in un momento in cui la pandemia sembra rialzare la testa».
Magi ricorda di aver «messo a disposizione della Regione Marche diversi strumenti, le nostre strutture e la nostra organizzazione, ma questa non ha minimamente preso atto della nostra disponibilità e continua ad ignorare la potenzialità della medicina generale, ma ora i nodi vengono al pettine e non ci sono più scuse: i vaccini ci sono e i medici vaccinatori anche, ma è chi sta vaccinando a livello macro che non sta facendo il proprio mestiere».
La Fimmg Marche nei mesi scorsi aveva proposto di interfacciare i suoi gestionali con la piattaforma Primula, «per poter vedere chi non è vaccinato e andare a chiamarlo. In Campania lo stanno facendo, e li stanno prendendo uno ad uno, poi sarà il medico di famiglia con la sua capacità di persuasione a convincerli». Tra gli «irriducibili» spiega Magi, ci sono gli anziani, ma «molti pazienti, se correttamente informati, probabilmente riescono a capire l’importanza della vaccinazione, non solo come difesa personale, ma anche collettiva».
Magi evidenzia: «Stiamo brancolando nel buio, perché non sappiamo quali sono i pazienti che hanno completato il percorso vaccinale», senza l’«interoperabilità tra i due sistemi, rischiamo di “toppare”, siamo pronti ma non sappiamo su chi agire: la Regione dovrebbe dirci chi non è stato vaccinato».
Intanto la campagna vaccinale prosegue anche negli ambulatori dei medici di famiglia, anche se la Regione «non ci sta pagando gli incentivi per le prestazioni che noi medici stiamo facendo: abbiamo appena risolto il problema della consegna dei vaccini e nella stragrande maggioranza delle Aree Vaste il flusso di vaccini verso la medicina generale c’è, ma mancano le azioni di sostegno che supportano il medico nella vaccinazione».
«Ancora dobbiamo vedere un minimo di riconoscimento – prosegue Magi -, lo vada a chiedere al primario del reparto che ha vaccinato se sarebbe disposto a metterci i soldi di tasca sua per vaccinare e pagarsi il personale di studio, vorrei vedere la risposta».
Toccando il tema dell’incremento dei contagi registrato nelle ultime settimane nelle Marche, il presidente Fimmg rileva «l’unico parametro che ci salva è quello della congestione degli ospedali, altrimenti saremo da zona gialla. Se lasciamo che la variante Delta, che apparentemente sembra essere meno letale e meno pericolosa, corra, prima o poi i casi pericolosi arrivano. Per il numero di persone che non sono ancora vaccinate, c’è ancora casistica per poter congestionare di nuovo gli ospedali. E siamo a luglio, quando riapriamo le scuole che facciamo? La quarta ondata? Occorre vaccinare il più possibile, almeno l’85% della popolazione».