Piccoli campioni crescono. E la Vela anconetana ne sforna in quantità industriale, specie negli ultimi tempi. Il più giovane, e senza dubbio tra i più promettenti, risponde al nome di Paolo Freddi, classe 2001, fresco vincitore il 30 Aprile della regata nella categoria 4.7. Proprio questa è il cavallo di battaglia del velista anconetano, pronto ad intraprendere una carriera splendente e luminosa. E le premesse non possono che essere quelle ottimali…
Paolo, Laser 4.7. Potresti spiegare ai nostri lettori di cosa si tratta precisamente?
«Il laser 4.7 è una deriva di circa 4.20 che può montare tre diverse vele: la 4.7, la radial e la standard. Le competizioni vengono chiamate regate e consistono nell’eseguire un percorso con delle boe da girare, e vince chi lo completa nel minor tempo possibile».
La settimana tipo di un giovane atleta come te in che modo si svolge?
«In linea di massima come quella di ciascun ragazzo, con la differenza che ci sono tre allenamenti di circa tre ore, estate ed inverno non fa differenza».
Com’è importante approcciarsi alla regata?
«Ci vuole un allenamento costante e una preparazione non solo fisica ma prevalentemente tecnica e tattica. Inoltre si richiede anche una precisa manutenzione della barca che consiste nel controllo dell’attrezzatura e nella pulizia. Deve essere un approccio completo a trecentosessanta gradi».
È difficile far combaciare il velista Freddi con il ragazzo/studente di tutti i giorni?
«Abbastanza, anche perché nel tempo libero pratico anche la pallavolo, altra mia grande passione. Crescendo sto imparando ad organizzarmi e questo fa la differenza».
Ti senti di fare dei ringraziamenti?
«I miei genitori che mi sostengono economicamente e moralmente, insieme ai miei allenatori fondamentali nella crescita sportiva».