ANCONA – Il velox di Falconara Marittima continua a far parlare di sé. Questa volta è finito nel mirino di Acu Marche, l’associazione di consumatori, per la frequenza di apertura dell’ufficio verbali dove i cittadini sanzionati dal dispositivo possono rivolgersi per avere informazioni sulla multa.
In pratica lo sportello sarebbe aperto 3 giorni a settimana per 2 ore al giorno, un tempo insufficiente secondo Acu Marche vista la mole ingente di sanzioni elevate dal velox in zona caffetteria, che toccato quota 40mila. Per questo l’associazione di consumatori chiede al Comune di tenere aperto lo sportello 6 giorni su 6, in modo da garantire un servizio più efficiente agli automobilisti, alcuni dei quali hanno anche lamentato di non riuscire ad ottenere risposte al numero telefonico indicato dall’amministrazione al quale sostengono spesso non risponda nessuno. Insomma tra code e mancate risposte tra gli automobilisti si creano proteste e malumori.
Inoltre precisa Acu Marche, «l’amministrazione dovrebbe accertare chi, durante la notifica dei verbali, consiglia ai multati di evitare il ricorso paventando ingenti spese giudiziarie».
«Il ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica o al Prefetto entro i 60 giorni rientrano fra i diritti del cittadino spiegano -, mentre l’amministrazione dovrebbe preoccuparsi della sicurezza dei cittadini, installando dispositivi veramente utili ad evitare sinistri».
Oltretutto per Acu Marche, il velocar per certi aspetti potrebbe «comportare un’aumento della pericolosità nel tratto stradale successivo, caratterizzato invece da una elevata sinistrosità».
«È probabile – prosegue Acu Marche – che molti automobilisti imprudenti, dopo il Velocar, spingano l’accelleratore per “recuperare il tempo perso”, con la consapevolezza di essere usciti dall’area sottoposta a controllo».
Ma l’associazione consumatori ricorda anche che «chi paga la contravvenzione non puo’ più fare ricorso perché pagando il procedimento amministrativo si conclude». Per questo consigliano di rivolgersi al legale dell’associazione che sta gestendo circa 61 ricorsi le cui cause inizieranno il 18 Dicembre davanti ai Giudici di Pace.