ANCONA – Oltre 300 chilometri per fare il volontario alla Croce gialla di Ancona. Questa è la storia di Enrico Maria Giambuzzi. Lui, classe ’94 e una laurea in Giurisprudenza, ha spento 29 candeline qualche giorno fa, il 1° aprile. Originario di Ancona ora al lavoro a Venezia, rientra nella sua terra per svolgere il servizio di volontario.
Ad Ancona in tanti lo conoscono per il suo trascorso di attivista politico. Ora Giambuzzi lavora al Tribunale di Venezia come funzionario per il processo: «Mi occupo di decreti penali alla sezioni indagini Gip e Gup».
Dopo la laurea in Giurisprudenza a Macerata, in epoca Covid, il giovane decide di conseguire un secondo titolo: «Mi laureo a maggio in Scienze giuridiche applicate. Al lavoro mi chiamano l’alieno – ride –. Non riescono a capire come faccia a tenere questi ritmi».
Milite della Croce gialla dal 2021, Enrico diventerà autista a breve: «Per il momento sono ancora in affiancamento, insomma sono in prova. In gergo tecnico, sono quel che si chiama ˈmilite secondarioˈ». Non accende ancora la sirena, ma l’ambulanza – assicura – la sa portare: «Te ne accorgi subito che non è come guidare la macchina. Appena stacchi la frizione, parte veloce. L’ambulanza ha infatti un motore molto più potente delle vetture».
«Mi piace regalare un sorriso ai pazienti e stare accanto a chi soffre. Sono entrato in Croce Gialla perché tempo fa avevo molto tempo libero e volevo rendermi utile per la comunità. Ad Ancona, torno due o tre volte al mese, di solito nei fine settimana. Faccio un weekend lungo e almeno una volta mi dedico al volontariato», racconta Enrico. «Gli amici mi avevano parlato bene di questa realtà e io mi ci sono avvicinato. L’associazione cercava qualcuno specialmente per i servizi notturni ed eccomi qua».
A breve Giambuzzi inizierà la sua esperienza di volontario anche nella Croce verde di Mestre, sempre del gruppo Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, ndr).
«Cosa consiglio ai giovani con pochi sogni che trascorrono troppo tempo in casa? Beh, di avvicinarsi a queste realtà, di uscire e di fare esperienze utili. Qui puoi farti nuovi amici, conoscere nuove persone, è un’occasione da non perdere».
Il fascino della divisa, Enrico, l’ha sempre avuto. Che fosse quella da sanitario o quella da poliziotto: «A breve – conclude – affronterò la prova preselettiva per commissari di polizia».