ANCONA – Un flash mob pro movida sotto la sede del Comune di Ancona. È quanto starebbe girando in città via whatsapp tra centinaia di cittadini. Non si è ancora saputo chi siano i promotori dell’iniziativa, ma la data, invece, è certa: martedì 5 luglio alle 19. Appuntamento a Largo XXIV Maggio, proprio davanti alla sede centrale del Palazzo del Popolo.
Il messaggio
Da un paio di giorni sta circolando in alcune chat di whatsapp una locandina in cui si invita tutta la cittadinanza a partecipare ad un flash mob per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto l’amministrazione locale, sul bisogno di aggregazione da parte dei giovani anconetani. Nel sottotitolo della locandina compare la dicitura: «Porta una cassa portatile, uno strumento o qualsiasi altra cosa possa far festa. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare». Invito che, tra l’altro, è tradotto sia in spagnolo sia in inglese. Ciò lascia immaginare che l’informazione stia circolando anche in ambito universitario e, quindi, pure tra gli studenti Erasmus.
L’intento
«Non un pubblico spettacolo, ma uno spettacolo di pubblico», riferisce uno degli organizzatori che, però, preferisce mantenere l’anonimato. Il tema è quello della carenza di iniziative culturali di aggregazione e la rigidità di alcune norme di controllo antimovida introdotte dall’amministrazione cittadina. In particolare ciò che ha fatto sobbalzare i giovani dorici è l’ordinanza antidegrado che ridefinisce gli orari di chiusura dei locali anconetani e le restrizioni sul consumo di bevande. Ma in particolare l’estremo rigore che scoraggia l’organizzazione di eventi di intrattenimento pubblico. «Non si può mettere sullo stesso piano chi crea disagi in città e chi, al contrario, crea opportunità di sano divertimento – spiega il membro dell’organizzazione – e soprattutto non si deve cadere nella demonizzazione della vita sociale, come se il concetto di movida fosse sempre sinonimo di problemi e di dissolutezza».
Secondo i promotori del flash mob è la noia che genera comportamenti borderline. «Se assistiamo ad un incremento del consumo e abuso di alcol è perché la città non offre alternative – prosegue l’organizzatore – la gente si annoia e si butta sugli eccessi. Non tutti, per carità. Ma ciò a cui stiamo assistendo è sicuramente una deriva di cause ben precise, come appunto l’assenza di occasioni di aggregazione». E laddove ci sono, le regole particolarmente restrittive generano polemiche da parte dei giovani. Quindi non resta che far sentire la propria voce. Anzi, la propria musica e la propria voglia di fare festa attraverso una manifestazione dalle caratteristiche originali. E soprattutto, ci tengono a sottolineare i promotori, «non ci sono etichette politiche, ma solo un approccio del tutto spontaneo che vuole coinvolgere più persone possibili».