ANCONA- Il futsal anconetano non sarà più lo stesso. Dopo venti anni di onorata militanza con le maglie di Giampaoli, Cus Ancona, Ankon Nova Marmi e TreColli Montesicuro, il campionissimo brasiliano Carlos Alberto Umile Junior per tutti Juninho lascia il futsal giocato. Il saluto è arrivato nel suggestivo scenario di Piazza Pertini dove amici, compagni, avversari, dirigenti e allenatori hanno voluto omaggiarlo per l’ultima volta all’interno di un rettangolo di gioco. Applausi a scena aperta per il verdeoro che ha scritto la storia di questa disciplina ad Ancona, conquistando tutti con la sua classe e la sua professionalità:
«È stata un’ emozione indescrivibile che, onestamente non mi aspettavo – confessa il campione brasiliano – Si è trattato di un’ idea di Valerio Sammarco dove hanno collaborato mia moglie Silvia Recchi, insieme a Francesco Battistini, Fabio Carletti e tanti altri. Sono cose che si sognano ed è venuto perfetto perchè per me è stata una vera sorpresa. Pensavo di andare a cena a casa di un amico che, con la scusa di un gelato, mi ha convinto ad arrivare in piazza. Ho visto tutti questi amici in mezzo al campo e pensavo che non mi avevano invitato. Inizialmente c’ero pure rimasto male poi quando Gabriele, il mio amico, ha detto Juni è per te mi sono commosso. E mi commuovo tutt’ora».
Juninho che dopo vent’anni appende quindi le scarpe al chiodo: «È finita, ho deciso così e quando dico una cosa è quella. Non sarà facile ma per ora non mi manca niente. Sto bene a casa con mia moglie e con i miei figli poi magari durante l’anno non si sa, intanto cercherò di tenermi in forma. Fisicamente sento che è ora di riposare, dopo tanti anni di gioie, soddisfazioni e anche di momenti difficili».
Il nastro dei ricordi è lungo, ma i momenti più emozionanti sono ben impressi nella sua mente: «Ricordo l’anno in cui sono arrivato con la Giampaoli e stavamo vivendo un periodo poco felice. Io fui chiamato a sostituire Leandro Pereira che fece benissimo solamente che non ero un bomber avendo altre caratteristiche. Ci fu una gara dove stavamo vincendo, presi palla e decisi puramente d’istinto di fare la bicicletta ad un avversario e calciare di prima intenzione, con la palla che passò ad un centimetro dal palo. Si alzarono tutte le persone ad applaudirmi e da lì la considerazione nei miei confronti cambiò radicalmente. Anche io iniziai a credere di più nei miei mezzi e da lì la storia cambiò. Vincemmo la A2 e fu importante ma ricordo anche gli anni con il Cus Ancona, sia le promozioni che le salvezze, l’Ankon Nova Marmi dove sono stato poco ma mi ha dato tanto. In ultimo la C2 conquistata con la TreColli nello spareggio di SerieD con il Palombina con il PalaCus pieno. Ringrazio tutti, dirigenti, allenatori e compagni che hanno scritto con me questa bellissima storia»