Ancona-Osimo

Verdicchio in passerella: Massimo Bernetti premiato a Milano da Doctor Wine

Daniele Cernilli ha assegnato alla cantina Umani Ronchi anche il premio per il Vecchie Vigne Historical 2019 come miglior Verdicchio dell'anno

Michele e Massimo Bernetti

ANCONA – Massimo Bernetti, fondatore della cantina Umani Ronchi, è stato nuovamente premiato a Milano da Doctor Wine: un ambito riconoscimento per la cantina di Osimo stazione e per il suo storico protagonista che in oltre cinquant’anni ha contribuito a scrivere un pezzo di storia del vino italiano, ma anche e soprattutto marchigiano, trasformando con dedizione e altrettanta passione una piccola azienda agricola in una realtà tra le più affermate a livello internazionale. Massimo Bernetti è stato tra i primi a credere e a dare fiducia a un vitigno come il verdicchio, il re delle Marche, oggi varietà di uva bianca e conseguente vino realizzato tra i Castelli di Jesi e Matelica, ma non solo, tra i più significativi in campo nazionale. Per tutte queste ragioni Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, gli aveva già assegnato nel 2019 il riconoscimento “Una Vita per il Vino” e, sempre per le stesse ragioni, nei giorni scorsi, lo ha voluto sul palco a Milano insieme agli altri vincitori del premio, in occasione del lancio milanese della sua Guida Essenziale ai Vini d’Italia edizione 2025.

Una reunion di alcuni tra i più importanti protagonisti della scena enologica nazionale, che Doctor Wine ha scelto di celebrare una seconda volta, dopo il conferimento del premio istituito nel 2018. Oltre a Bernetti, erano presenti altre personalità del mondo vinicolo italiano e della sua storia, del calibro di Piero Antinori, presidente della Marchesi Antinori, mister Amarone Sandro Boscaini, Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Ambrogio Folonari, pioniere dell’enologia toscana, Emilio Pedron, fondatore del Gruppo Italiano Vini, e Carlo Guerrieri Gonzaga, il marchese anima della Tenuta San Leonardo di Avio. «Dagli anni Sessanta ad oggi – ha raccontato Massimo Bernetti nella circostanza – di strada ne è stata fatta davvero tanta. Grazie a un lungo percorso, che ci ha visto puntare sull’innovazione con concretezza e continuità, abbiamo raggiunto traguardi inimmaginabili. A tutto ciò dobbiamo il nostro successo e quello dell’Italia del vino, che oggi ricopre un ruolo di primo piano nel mondo. Mi auguro che il grande lavoro fatto sinora possa stimolare le nuove generazioni sulle quali dobbiamo continuare a investire».

Con lo sguardo sempre rivolto al futuro, oggi Massimo Bernetti – che ha passato il testimone al figlio Michele, che è anche presidente di Imt, l’istituto marchigiano di tutela vini – continua a seguire da vicino l’attività di Umani Ronchi, mettendo a disposizione il suo intuito e la sua capacità di innovare che hanno portato la storica cantina, sessant’anni di eccellenza, a conquistare una posizione di leadership nel panorama nazionale e internazionale. L’evento organizzato da Doctor Wine ha aggiunto così un altro prestigioso tassello al percorso dell’azienda con sede ad Osimo stazione, lungo la statale, che è storia, presente e futuro delle Marche ed anche dell’Abruzzo del vino, visti i vini prodotti nella regione limitrofa. Oltre all’omaggio a Massimo Bernetti, Daniele Cernilli ha anche premiato il Vecchie Vigne Historical 2019 di Umani Ronchi come miglior Verdicchio dell’anno. Un ulteriore successo per l’azienda vitivinicola dell’Anconetano, che di recente è stata anche insignita del premio Cantina dell’anno 2024 dalla guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, cantina che, tra l’altro, nei mesi scorsi ha anche ottenuto l’ambito riconoscimento ministeriale di “marchio storico” di interesse nazionale.

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