ANCONA – «Purtroppo in questi mesi il Pd non ha dimostrato di tenere ai temi sociali e alla crisi economica che sta massacrando il Paese. Si sta ora riavvicinando a Renzi anche se, a mio parere, non se ne era mai allontanato pur essendoci, al suo interno, anime più vicine a questi temi e dunque al Movimento». È la riflessione del senatore marchigiano del Movimento 5 Stelle Mauro Coltorti al fatto che il Pd abbia già precisato che non ci saranno nuove alleanze con i pentastellati, dopo la crisi di governo.
«Il Pd da anni ha messo da parte gli ideali e guardato alla convenienza, facendo l’occhietto agli industriali e dicendo, ma solamente dicendo, che avrebbe tutelato i lavoratori. Ma la proposta per il salario minimo a 9 euro/ora fatta dal Movimento non è stata minimamente accolta ed il ministro Orlando aveva fatto una proposta che avrebbe lasciato la situazione invariata con salari anche di 3-4 euro/ora. Ma come fanno i lavoratori a giungere a fine mese» si interroga il senatore.
Secondo Coltorti «il Pd ha avallato la politica guerrafondaia di Draghi e, pur condannando fermamente l’invasione dell’Ucraina, credo avrebbe dovuto cercare una terza via più vicina alle problematiche europee, cercando un dialogo che sinora è mancato da entrambe le parti. Purtroppo – prosegue – il Pd si rivela ancora una volta asservito al mondo degli industriali che, riconosco essere una realtà importante che crea lavoro, ma si dovrebbe operare affinché il lavoro non diventi schiavitù». Una «criticità» che secondo il senatore accomuna «sia il Pd che il centro di Calenda. Inutile dire che l’unico gruppo che si è battuto per questi temi è il Movimento».
Ma se doveste scegliere un alleato, chi sarebbe la forza politica papabile? «Guarderei dalla parte di Bersani che in questi ultimi tempi ha condiviso e difeso temi sociali portati avanti dal Movimento. È una persona seria che ha anche abbandonato la vena neo-liberista che lo caratterizzava quando era nel Partito Democratico».
Pensa di candidarsi? «Sto valutando».