ANCONA – Battesimo di fuoco per l’assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini con i vertici della direzione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, i primari e il gruppo dirigenziale al completo del nosocomio. L’occasione è stato il confronto online che si è svolto poco dopo le 12 di oggi e si è protratto per quasi 3 ore per fare il punto sulla gestione della pandemia ed evidenziare le azioni necessarie per risolvere le criticità.
Un battesimo di fuoco, quello dell’assessore alla Sanità, riuscito con successo come ribadito dal direttore generale dell’ospedale regionale di Torrette, Michele Caporossi, che ha espresso «apprezzamento per la chiarezza» e l’impegno assunti dall’assessore.
«Siamo stati molto soddisfatti perché sin dalle sue prime battute, l’assessore Saltamartini ha manifestato la vicinanza dell’amministrazione regionale e della sua persona, ai problemi dell’ospedale» ha dichiarato Caporossi. L’assessore alla Sanità nel corso del suo intervento infatti ha evidenziato che il ruolo dell’ospedale di Ancona travalica quello regionale e ha espresso l’intenzione di voler sviluppare al massimo tutte le eccellenze, presenti nel nosocomio, potenziando ulteriormente le dotazioni tecnologiche e investendo anche sul personale, che ha promesso sarà al centro della massima attenzione da parte della Regione.
Al vertice, al quale hanno assistito da remoto oltre 240 persone, la direzione ospedaliera ha ringraziato Saltamartini per aver riallineato alle altre strutture i premi per i sanitari impegnati nell’emergenza pandemica. Un elemento che ha reso onore allo sforzo compiuto da medici, infermieri, oss, tecnici e da tutte le altre figure in prima linea, che hanno permesso di trattare a Torrette 503 pazienti nella sola prima fase emergenziale.
Il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, nel suo intervento ha messo in luce il grande sviluppo del piano strategico di integrazione tra università e ospedale e ha detto che occorre guardare al futuro, ribadendo che oltre al covid è necessario curare anche le altre patologie. «C’è una forte integrazione tra Univpm e Ospedali Riuniti di Ancona non a caso parliamo di Azienda Ospedaliero Universitaria – ha dichiarato il rettore – . Integrazione che non si rivela solo nelle parole ma anche nei fatti. Ci sono persone che collaborano costantemente insieme, personale, docenti e tutor. A questi si aggiunge il ruolo dei dottorandi e assegnisti di ricerca. Da ultimo ma non meno importante il forte incremento del numero di borse di specializzazione, quest’anno passate da 145 a 297».
Il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Marcello D’Errico ha invece messo in luce i risvolti della riduzione dell’attività ordinaria avvenuta nella fase uno per fronteggiare l’emergenza: una paralisi che ha portato all’allungamento delle liste di attesa per i pazienti oncologici, cardiologici, chirurgici, pneumologici e delle indagini di radiologia. Su questo ultimo punto ha evidenziato che se nel 2019 erano stati 6 milioni gli esami eseguiti, con la pandemia si è scesi ai livelli di 4 anni prima, con una perdita di 1 milione e mezzo di esami.
Il direttore amministrativo di Torrette, Antonello Maraldo, ha evidenziato il problema dei parcheggi e della piattaforma logistica da trasferire, oltre allo sforzo per portare avanti i cantieri presenti all’ospedale per la realizzazione del nuovo Salesi. Forte la partecipazione dei primari del Lancisi e del Salesi. Fra i numerosi interventi che si sono succeduti quelli di Gian Piero Perna, capo del dipartimento di cardiologia e primario della clinica cardiologica di Torrette, Marco di Eusanio, primario della Cardiochirurgia, il cardiologo Antonino Dello Russo, Marco Marini, direttore della Terapia Intensiva Coronarica. Per il Salesi Alessandro Simonini, primario della Rianimazione Pediatrica, Andrea Ciavattini, primario della Ostetricia e Ginecologia.
Presente al vertice anche il primario del Pronto Soccorso di Torrette Aldo Salvi che ha illustrato come la pandemia si sia trasformata nella sua diffusione nella popolazione tra la primavera e oggi, poi Marcello Tavio, primario della Divisione di Malattie Infettive di Torrette e presidente degli Infettivologi Italiani che ha posto l’accento sulla necessitò di aumentare i livelli essenziali sul fronte della medicina del territorio, spiegando che che è su questa che bisogna puntare e a tal proposito a chiesto all’assessore di ampliare gli sforzi. Il primario della Clinica di Oncologia Rossana Berardi ha manifestato la necessità di continuare a garantire cure ai pazienti oncologici anche con la pandemia ed ha illustrato lo sforzo compiuto nel campo della ricerca con pubblicazioni internazionali.
La dottoressa Francesca De Pace, responsabile del Centro Regionale Trapianti, ha evidenziato come sia stata mantenuta l’attività a parte lo standby della primavera e ha chiesto risorse. Elementi ribaditi anche dal primario della nefrologia Andrea Ranghino. L’immunologo Luca Butini ha sottolineato l’importanza dei vaccini, mentre il primario della Virologia, Stefano Menzo, ha spiegato che uno dei nodi mondiali è stato rappresentato dalla scarsa disponibilità di tamponi molecolari. Il dirigente della Cirurgia Vascolare Gabriele Pagliariccio ha sottolineato come eventi vascolari maggiori sia accaduti con maggior frequenza dopo la fase uno. Poi gli interventi della professoressa Lina Zuccatosta dirigente della Pneumologia, che in primavera ha diretto due aree covid da 40 posti letto e del dottor Marco Moretti dirigente del Laboratorio Analisi che ha messo in luce la necessità di potenziare il personale tecnico.