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Al via il Vinitaly edizione 2022, sono 107 le aziende marchigiane presenti

Quattro giorni dedicati al vino tra incontri e degustazioni. Sono 4mila 440 gli espositori e migliaia i buyer provenienti da tutto il globo

Immagine di repertorio (da Ufficio stampa Vinitaly)

VERONA – Con 107 aziende e oltre 1.000 mq il vigneto marchigiano è in prima linea alla 54esima edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere da oggi, 10 aprile fino al 13. Presente l’en plein delle Doc regionali in uno spazio coordinato dalla Regione e che vede l’Istituto marchigiano di tutela vini Imt capitano della squadra regionale con 38 aziende riunite in una collettiva e 38 che espongono singolarmente. Tanti gli appuntamenti in calendario, a partire da quella di questa sera dal titolo “Verdicchio e brace”, riservata alla stampa, e dedicata alla Docg Castelli di Jesi Verdicchio Riserva alla prova del fuoco con le affumicature in cucina dello chef stellato Errico Recanati.

Si prosegue martedì 12 aprile con Da 1.000 a 25.000 hl: la “nuova” Docg Castelli di Jesi Verdicchio, il tasting guidato da Marco Sabellico, giornalista e curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, che vede protagonista il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore pronto a traslocare da Doc a Docg il prossimo anno come previsto dal nuovo disciplinare di produzione. In degustazione, 11 tra le migliori etichette premiate dalle principali guide di settore dell’autoctono marchigiano. Dalla fiera al centro di Verona con Brindisi in alta quota, l’appuntamento di Vinitaly and the City – il fuorisalone di Vinitaly (8-11 aprile) – che ospiterà una selezione di vini della regione per delle degustazioni dall’alto sulla Torre dei Lamberti, con vista panoramica sulla città scaligera.

Il vino marchigiano e i numeri del 2021

Le Marche del vino arrivano a Vinitaly a seguito di un’ottima annata sul fronte dell’export. Secondo l’Istat, è infatti del 5,4% la crescita a valore delle esportazioni enologiche marchigiane nel 2021, per un corrispettivo di oltre 57,6 milioni di euro. Si tratta di un aumento significativo che segna la ripartenza per il settore vitivinicolo dopo le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria. Una performance sostenuta soprattutto da Stati Uniti, Germania, Svezia, Giappone, Regno Unito, Cina e Norvegia. Conferme positive giungono ugualmente dall’imbottigliato: sono quasi 200mila gli ettolitri in bottiglia nel 2021 delle denominazioni tutelate da Imt. In una regione sempre più a trazione bianchista, exploit lo scorso anno del Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Docg e del Verdicchio di Matelica Riserva Docg. Forte anche l’identità green della regione: a livello nazionale le Marche occupano il secondo posto per incidenza bio sul vigneto, con una quota percentuale altissima (35,6%) dietro solo alla Calabria (39%), doppiando anche la media italiana che si ferma al 17,5%.

Per il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese: «Dopo due anni di assenza, Vinitaly ritorna alla sua collocazione originale, con un quadro espositivo che lo riporta idealmente alle edizioni pre-pandemia. Un risultato non scontato che, nel confermare la centralità della manifestazione, premia il piano di sviluppo di Vinitaly iniziato già nel 2018 e perfezionato proprio in questi ultimi due anni».

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