VERONA – Secondo giorno di Vinitaly per le aziende delle Marche e e delle produzioni regionali. Ieri, domenica 10, il taglio del nastro per la 54esima edizione della kermesse, dopo le interruzioni per la pandemia. In vetrina 107 aziende.
E domenica è stato presente il vice presidente e assessore all’Agricoltura delle Marche Mirco Carloni nel prestigioso contesto cittadino della terrazza di Torre dei Lamberti. Un “brindisi ad alta quota” all’interno del percorso “Vinitaly and the city” nel cuore di Verona, in cui visitatori e giornalisti potranno degustare un calice di vino marchigiano, spumante, bianco o rosso, ascoltando il racconto del vino in degustazione curato dai sommelier e godere inoltre dello splendido panorama sulla città scaligera. In serata protagonista il Verdicchio durante l’iniziativa promossa dall’Istituto tutela vini marchigiani presso la galleria d’arte moderna “Studio La Città”: Verdicchio Smoked. Alla presenza della stampa nazionale ed internazionale di settore, le grandi Docg del Verdicchio sono messe “alla prova del fuoco” con le affumicature in cucina dello chef Errico Recanati, tra longevità, versatilità e tecniche di conservazione.
La Regione ha inteso caratterizzare la presenza a questa edizione del Vinitaly proponendo negli spazi espositivi il nuovo branding “Marche, Land of excellence” con cui da Expo Dubai in poi si presenterà su tutti gli scenari internazionali. «L’eccellenza è ciò che identifica la nostra terra e le nostre produzioni in maniera trasversale: dall’enogastronomia al lusso, dalla moda alla meccanica, dai mobili a tutte le filiere produttive. Sul Vinitaly abbiamo investito risorse consistenti, superiori a 350mila euro per garantire le migliori opportunità alle imprese marchigiane. Qui a Verona siamo presenti con uno spazio espositivo di grande impatto e iniziative di rilievo perché, soprattutto in questo momento, vogliamo essere più che mai al fianco dei nostri produttori, che meritano tutto il nostro sostegno perché sono i veri ambasciatori della qualità “made in Marche”», ha detto Carloni.
Che ha aggiunto: «La giornata è iniziata nel migliore dei modi con il premio “Angelo Betti”, benemerito della viticoltura conferito a Roberto Lucarelli per il suo impegno a valorizzare i vitigni storici del Bianchello e del Sangiovese, tipici della vallata del Metauro, e nel trasmettere questa sua passione e dedizione ai figli. I riscontri di queste prime ore sono incoraggianti con lo stand Marche affollato da visitatori e delegazioni di operatori provenienti da Giappone e Corea del Sud. Il primo appuntamento fuori salone, a Torre dei Lamberti è mozzafiato, location ideale per presentare al mondo la narrazione della nostra terra, culla della biodiversità e luogo in cui una sapienza antica si abbina ad un grande spirito innovativo per dar vita all’eccellenza».
Il vino nelle Marche: alcuni dati
Le Marche del vino, con le circa 11 mila imprese attive nel settore, i 17.500 ettari di superficie coltivata e gli oltre 800 mila ettolitri di produzione annua, si presentano a questo appuntamento del Vinitaly forti di un’annata che registra +5,4% delle esportazioni a enologiche marchigiane per un corrispettivo di di 57,6 milioni di euro.
«Verona sarà anche l’occasione per ribadire la nostra totale contrarietà alla follia del “nutriscore” – continua Carloni – sistema di etichettatura a semaforo, con cui l’Europa vorrebbe mortificare le nostre grandi produzioni enogastronomiche e vitivinicole bollandole come dannose per la salute, a vantaggio dei prodotti ultra lavorati delle multinazionali».
La produzione marchigiana è sempre più orientata sui vini Biologici con una percentuale di oltre il 35% attestandosi come seconda regione in Italia sul vino bio.
Una regione, che vanta 20 denominazioni (Dop), una indicazione vinicola (Igt) ed una presenza di vigneti che caratterizza da nord a sud le colline.