ANCONA – Se a Portonovo c’era il Vescovo, al Passetto c’era la Polizia. Se a Portonovo si festeggiava coi drink negli chalet, beh, al Passetto pure. E non solo drink, comunque. Si è registrato il tutto esaurito nelle spiagge di Ancona.
Al Passetto, ad esempio, già alla vigilia della metà di agosto, cioè domenica 14, c’era esposto alla reception dello stabilimento il cartello: «Spiaggia sold out? Sì». Non c’era un ombrellone libero neanche a pagarlo oro, come si suol dire.
Ma se sia stato un bilancio positivo, quello della stagione appena trascorsa – e che inevitabilmente volge al termine – lo abbiamo chiesto a Claudio Cerusico, titolare – per l’appunto – dello stabilimento «Il Valentino».
«È un bilancio positivo, ne sono soddisfatto e ne vado fiero – evidenzia Cerusico –. La gente riscopre ogni anno la bellezza di questo luogo, su cui investo da anni. Le persone capiscono la qualità delle cose, dei servizi e dell’acqua. È un bel mare e si sta bene. I servizi sono discreti e l’affluenza – nota il titolare dello chalet – è tornata ai livelli pre-covid. Anzi, se possibile, c’è ancora più gente».
Il Passetto, per Cerusico, è il mare in tasca, «cioè la spiaggia dorica per eccellenza. Timore per il covid e distanziamento? Beh, rilevo che c’è un certo rilassamento nelle persone. Si è allentata l’attenzione, ma io credo che si debba sempre tenere la guardia alta ed essere prudenti».
Intorno alle 10.45 di ieri, in spiaggia, ha poi fatto capolino una pattuglia della Polizia. In tanti si sono chiesti che cosa fosse successo. Qualcuno parlava di uno svenimento, qualcun altro di controlli di routine, altri hanno azzardato arrivasse il Vescovo. Niente di tutto questo. I funzionari della Polizia, in uniforme, sono arrivati in spiaggia in occasione dell’iniziativa, voluta dal Questore, volta a sensibilizzare la cittadinanza.
Il Questore dorico, Cesare Capocasa, ha fatto visita allo stabilimento di Cerusico, intrattenendosi coi bagnanti e soddisfacendo la curiosità dei più piccoli, che hanno potuto ammirare da vicino le potenti Manta (moto d’acqua) del 113.
Mentre i genitori immortalavano i sorrisoni dei bimbi, loro salivano sopra le moto d’acqua, mentre il numero 1 della Questura spiegava ai bagnanti l’attività istituzionale per mantenere la città sicura: «Fino a Senigallia, passiamo nei vari stabilimenti e siamo presenti col coinvolgimento degli stessi stabilimenti e delle associazioni di categoria» – ha spiegato Capocasa.
«Facciamo sentire la nostra prossimità e la nostra vicinanza anche in spiaggia, sensibilizzando e informando la gente, i cittadini e anche i più piccoli. Infondo – riflette il Questore – sono loro il presente e il futuro di questo Paese ed è fondamentale che ci vedessero come degli alleati». E a loro, infatti, si è cercato di far capire che «il poliziotto non è uno sbirro, ma un amico fidato su cui contare».