ANCONA – Pioggia di cancellazioni da parte delle compagnie aeree. Voli annullati all’ultimo minuto, gente in preda al panico con vacanze prenotate da tempo costretta a tornare a casa e la spensieratezza di chi vuole partire per un soggiorno altrove che rimane a terra.
Recentemente la compagnia aerea Lufthansa ha cancellato circa mille voli, ma talvolta è possibile chiedere (ed ottenere) il rimborso del biglietto. Ne abbiamo parlato con Roberta Mangoni, consulente di Adiconsum, l’Associazione Difesa Consumatori.
«Voli cancellati, scioperi e disservizi sono lo strascico della pandemia che ci accompagna da 2 anni, perché le compagnie aeree, con la ripresa delle attività a pieno regime, si sono ritrovate in forte disagio per la mancanza di personale – spiega Mangoni –. Le aziende avevano licenziato personale di terra e di volo e si sono ritrovate a dover fare fronte a un aumento spropositato di prenotazioni. E ora sono in difficoltà, visto che il personale non è stato ripristinato, e si cancellano voli. Questo è il motivo principale delle cancellazioni, che hanno riguardato tutto il mese di luglio in modo assai pesante. Si stima infatti che quasi 1 volo su 2 sia stato cancellato».
Quali le armi in mano al viaggiatore rimasto a terra? «In caso di cancellazione, il consumatore può tutelarsi grazie a una riprogrammazione del viaggio: la compagnia dovrebbe garantire al consumatore voli alternativi che possono essere nella stessa data o in una immediatamente successiva. E il consumatore sceglie se accettare o chiedere il rimborso. In questo caso – illustra la consulente – avrebbe diritto al rimborso integrale del biglietto per la cancellazione del volo o a una compensazione pecuniaria nel caso in cui il volo alternativo arrivasse in ritardo di oltre 5 ore rispetto all’orario inizialmente previsto».
Diverso, invece, è il caso degli scioperi: «Non c’è una tutela di questo genere in caso di sciopero, purtroppo, perché il regolamento europeo che regola ritardi e smarrimenti prevede lo sciopero come una circostanza eccezionale. Di conseguenza, non c’è il diritto al consumatore di ricevere il rimborso. Si tratta di una causa di forza maggiore per le più svariate ragioni. Va comunque detto che – proseguono da Adiconsum – ci sono determinate fasce orarie in cui i voli sono garantiti».
E se un membro dell’equipaggio ha il covid? A quel punto, non è detto che l’aereo rimanga a terra: «Dipende se la compagnia è in grado di sostituire l’equipaggio o no. Ci sono stati molti casi di cancellazione legati per questo motivo. Però, ribadisco che sì, di cancellazioni ce ne sono tante, ma un diritto al rimborso per i consumatori esiste».
I consigli per chi opta per l’apparecchio? «Verificare quotidianamente la programmazione dei voli dal sito della compagnia area, controllare scioperi ed eventuali prese di posizione della compagnia per ovviare a queste problematiche. E se vi appoggiate ad una agenzia di viaggi, allora rivolgetevi direttamente all’agenzia, anche per il rimborso».
Per chi viaggia in autonomia, invece, il rimborso può essere richiesto in autonomia, o previa consulenza all’Adiconsum: «Ogni compagnia ha una sezione con moduli e form nel proprio sito, in caso di cancellazione voli. Ma in tanti si rivolgono a noi per avere la certezza di inserire i dati di prenotazione giusti e avere così una maggiore certezza di ricevere quanto di loro spettanza».