Ascoli Piceno-Fermo

A14: nel Fermano nasce il comitato per l’arretramento dell’autostrada e della ferrovia

Al primo incontro hanno già partecipato circa mille persone. Tale realtà si farà da tramite per garantire la sicurezza nel tratto marchigiano

A14

PORTO SAN GIORGIO – Un vero e proprio comitato per chiedere l’arretramento dell’autostrada A14 e della ferrovia nel tratto Marche sud. È quanto si è costituito proprio in questi giorni a Porto San Giorgio, per alzare la voce nei confronti della situazione in cui si trova il tratto autostradale che collega il fermano a San Benedetto e alla Val Vibrata. Presieduto da Massimo Valentini, del comitato fanno parte avvocati, commercialisti, architetti, imprenditori, insegnanti e operatori della comunicazione.

L’iniziativa

Dopo la costituzione dell’associazione, è stata proposta una diretta Facebook con alcune centinaia di partecipanti. Quasi contemporaneamente è stata aperta una pagina sempre su Facebook, tanto che gli aderenti al progetto hanno già superato in pochissimi giorni la soglia delle mille unità. Il comitato vuole contribuire, come corpo intermedio e soggetto di base, alle future scelte ministeriali con una propria proposta avendo a cuore la soluzione delle gravi difficoltà in cui versa il tratto autostradale e ferroviario delle Marche Sud, lo sviluppo dell’entroterra, l’attenzione all’ambiente e alle zone costiere. Tale realtà, pertanto, ha già chiesto che nella prossima presentazione delle varie ipotesi che verranno sottoposte alla comunità locale da Società Autostrade ci sia anche quella dell’arretramento.

Gli obiettivi

«Il comitato – spiega il presidente Valentini -, ritiene che l’arretramento autostradale da Porto Sant’Elpidio sino al casello della Val Vibrata con eventuale ricongiungimento con l’A24 sia la soluzione che più risponde alle esigenze presenti e future del territorio. L’arretramento decongestionerà il traffico ora tutto concentrato sulla costa lasciando l’attuale autostrada come veloce strada statale tangenziale ai centri abitati costieri.  Lo spostamento della A14 con la creazione dei nuovi caselli nelle zone già industrializzate riconnetterà le aree interne. Il nuovo tracciato autostradale seguirebbe le orme della Mezzina ‘scoperta’, restata opera incompiuta, e avrebbe meno impatto ambientale in quanto gli attraversamenti collinari sarebbero tutti in galleria. Il comitato ritiene invece la realizzazione della terza corsia in sede, o piccoli arretramenti di un senso marcia, non adeguati. I tempi di tale realizzazione sono stimati in dieci anni con la conseguenza di un insostenibile stress per la viabilità e per le comunità locali. Vorremmo anche far notare che i costi di realizzazione, comprese le opere compensative richieste dai comuni costieri, porterebbero la spesa complessiva dell’opera a livelli tali per cui si potrebbe valutare la convenienza dell’arretramento anche nei termini dell’approccio tra costi e opportunità. Infine – conclude il presidente -, crediamo che, in una visione di sviluppo territoriale, la progettazione dell’arretramento autostradale debba necessariamente coordinarsi con la progettazione dell’arretramento ferroviario che Rfi sta analizzando».