ASCOLI – Due comunità sotto choc, quella picena e quella fermana, dopo l’ennesima tragedia avvenuta ieri lungo la autostrada A14. La morte della 27enne Giulia Salvatori, ragazza di San Benedetto del Tronto che però viveva nel borgo fermano di Altidona, ha colpito tutti. E ha posto, ancora una volta, l’attenzione, sulla necessità di intervenire, da parte delle istituzioni, per risolvere il problema dei troppi cantieri allestiti lungo il tratto marchigiano della stessa autostrada. Cantieri che, essendo numerosi, possono indurre gli automobilisti all’errore e comunque, a prescindere da tutto, rappresentano un grave ostacolo alla viabilità.
I precedenti
Una lunga scia di sangue, quella che negli ultimi mesi ha purtroppo riguardato il tratto marchigiano dell’A14 e che ha sollevato diverse polemiche. Addirittura, a febbraio, un gruppo di parlamentari protestò attraverso un presidio al casello di Grottammare. Troppi gli incidenti mortali che si sono infatti verificati di recente. Appena un mese e mezzo fa, a metà marzo, tra i caselli di Ancona Nord e Ancona Sud, morì il giovane Matteo Cosenza, di Monteprandone. Il 4 febbraio, invece, la tragedia riguardò l’atleta paralimpico abruzzese Andrea Silvestrone, deceduto insieme a due dei suoi tre figli per l’incidente avvenuto nella galleria Castello, tra Grottammare e Pedaso. Il 14 gennaio, invece, era stata la volta, purtroppo, del 45enne ascolano Samuele Cotichini, che aveva appena trascorso una bella serata con gli amici di sempre per festeggiare il rinnovo del suo contratto lavorativo. Anche questo schianto mortale avvenne nella galleria Castello. A dicembre, tornando ancora indietro di qualche tempo, morì il 61enne di Centobuchi Sergio Mazzagufo. Anche in tale occasione, come avvenuto ieri, l’uomo si schiantò contro un camion mentre era alla guida della sua auto. Insomma, una serie di tragedie che non possono e non devono passare inosservate. La politica si attivi. E faccia qualcosa.